Intervista a Rosaria Renna, la voce più sexy della radio
Rosaria Renna nasce a Monopoli, in provincia di Bari, il 18 aprile 1969.
Esordisce nel mondo dello spettacolo a soli dodici anni presso Tele Antenna Radio Monopoli, per proseguire con Radio Argento e Radio Elle. A diciotto anni inizia a lavorare come giornalista per Telenorba, e poi come dj per Radionorba. Intanto frequenta corsi di recitazione e doppiaggio, oltre alla Scuola Ribalte di Enzo Garinei.
Nel 1992 viene convocata dal direttore artistico di Radio Dimensione Suono (RDS) per sostituire temporaneamente Anna Pettinelli. Ottiene un incredibile successo di pubblico e inizia la brillante carriera di speaker. Nel 1995 conduce “T.R.I.B.U.” su Telemontecarlo ed il “Clio RDS Live”, trasmesso in diretta da Italia 1.
Ha partecipato a numerosi eventi nelle principali reti televisive, è animatrice e presentatrice. E’ sua la fascia pomeridiana dalle 16 alle 19 su RDS, dove si occupa in particolare di cinema, spettacolo e cultura.
Tra i riconoscimenti, nel 1994 vince il “Gran Premio della Radio” come miglior speaker. Nel 1997 viene eletta “La voce più sexy della radio” dai lettori del settimanale “Tv Sorrisi e Canzoni”. Nel 2008 viene nominata “Gioia dei pomeriggi” dalle bloggers di RDS.
Rosaria, una splendida carriera e tante soddisfazioni. Ma già a dodici anni sapevi che volevi diventare una donna di spettacolo?
No, anche se impazzivo per la Carrà e per gli show televisivi del sabato sera oltre che per gli artisti di “Fame”, il mio telefilm preferito di allora. In realtà pensavo più ai libri e al teatro, ma il destino mi ha fatto”inciampare” in una piccola radio locale che mi ha fatto scoprire un mondo meraviglioso, del quale faccio ancora parte.
In radio, di recente, hai dichiarato che da piccola eri timida e parlavi poco. Come hai fatto a superare questi limiti?
Questo è stato l’aspetto che mi ha conquistato subito del trasmettere in radio: nessuno ti vede, si accende una luce rossa e tu sei libera di esprimere i tuoi pensieri. Lo so che è un’illusione, perché in realtà ci sono centinaia o migliaia o milioni di persone che in quel momento stanno ascoltando proprio te … ma il fatto di non vederle fa la differenza! E poi io sono una timida atipica: nella vita di tutti i giorni preferisco non attirare l’attenzione, ma non mi faccio problemi a salire un palco davanti a 50 mila persone, come mi è successo allo stadio Meazza di San Siro per il concerto di “Amiche per l’Abruzzo”. Ma ad una festa stai sicura che sono quella nell’angolo più buio e che va via prima di tutti! Sempre che sia riuscita ad andarci…
La gavetta è stata dura. Hai mai pensato di mollare e cercarti un lavoro qualsiasi?
No, perché fortunatamente sono sempre riuscita a mantenermi con il mio lavoro. Oggi, se guardo ai ragazzi che hanno l’età mia agli inizi, mi rendo conto che sono molto più competenti, più qualificati, ma ironicamente hanno meno possibilità, meno scelta. E ‘più dura per loro, oggi, di quanto lo sia stato per me allora. Anche se paradossalmente io ho fatto tutto da sola, purtroppo non avevo una famiglia alle spalle, come succede a molti oggi, che sono mantenuti dalle famiglie fino ai 30-35 anni.
Sono tempi strani, da un lato sembra ci siano miliardi di possibilità che io non ho avuto, dall’altro però manca la speranza nel futuro.
In questi anni hai avuto modo di conoscere tantissimi personaggi famosi del mondo della musica e dello spettacolo. Qual è stato l’incontro che ti ha lasciato il segno?
Will Smith non me lo dimenticherò mai! Estroverso, galante, divertente… sono riuscita a scroccargli pure un bacio! E Lenny Kravitz: una presenza magnetica. Affascinante, bello, bravo: l’uomo perfetto!
E invece, c’è stato qualche incontro che ti immaginavi diverso, o che ti ha deluso?
In realtà gli artisti che ami molto, che in qualche modo “mitizzi”, è meglio non incontrarli mai. E’ facilissimo essere delusi, perché alla fine sono esseri umani come tutti gli altri e questo un po’indispone. Dovrebbero avere l’aura di divinità anche nella vita reale, ma questo non accade, purtroppo. A questo proposito mi è spiaciuto scoprire che Andy Garcia, che avevo amato ne “Gli intoccabili”, era piuttosto basso. Insomma, io me l’ero immaginato gigantesco e lui niente, un “tappetto”: non si fa così!
Come si lavora in uno dei più importanti network radiofonici nazionali, come RDS?
Diciamo che la spensieratezza e il puro divertimento degli inizi sono accompagnati da responsabilità e pensieri, ma rimane sempre il lavoro più bello del mondo.
Ci puoi raccontare una tua giornata tipo in radio?
Prima di tutto vorrei sottolineare che la radio si prepara al meglio… vivendo. Più viaggi, più leggi, più film guardi, più esperienze fai, più cose avrai da raccontare a chi ti ascolta. Poi ogni giorno io mi ritaglio almeno un’ora a ridosso della diretta per navigare sui miei siti preferiti, dare uno sguardo alle Agenzie Stampa, controllare le e-mail per cercare curiosità, fatti ed eventi da condividere con gli ascoltatori. Quando sono in diretta, poi, controllo anche gli sms in arrivo, i messaggi sul sito della radio, perché mi piace rendere protagonisti anche gli ascoltatori. Li “uso” per spunti interessanti, racconto i loro aneddoti, insomma li rendo partecipi delle ore che passiamo insieme.
Tu hai lavorato e lavori tuttora anche per la televisione. Oltre al fattore visivo, qual è la differenza, per la tua esperienza personale, tra radio e televisione?
Sembra una sciocchezza, ma il fatto di non dover pensare alla telecamera che ti riprende, alla postura da tenere, ti regala un senso di libertà incredibile. A parte questo, se fai un bel programma è un piacere, sia in radio che in tv.
Ci puoi raccontare qualche episodio curioso della tua carriera?
Una mattina d’estate di qualche anno fa, una papera su una parola che non riuscivo a dire… sono scoppiata a ridere. Ma di gusto! Poi cercavo di riprendere il discorso, ma niente, ridevo. Non sai quanti sms e messaggi dagli ascoltatori, divertiti e divertenti! Comincio a credere che le papere funzionino più della professionalità e della precisione… qualche volta.
Hai mai avuto attimi del cosiddetto “panico da palcoscenico?”
Una volta, tanti anni fa in Piazza San Giovanni a Roma, per un Festival musicale co-presentato con Alessia Marcuzzi. Eravamo Carlo Elli, allora mio collega ad RDS, ed io. Giuro che se non mi avesse tenuto per mano non sarei riuscita ad uscire. A mia discolpa però, oltre al fatto che c’erano le telecamere di Italia Uno, la folla presente, circa 50 mila persone. Una bella scarica di adrenalina.
Sei molto legata alla tua terra, la Puglia, e alle tue tradizioni. Questa autenticità e schiettezza fanno di te un eccezione…
Davvero? Ma no, non credo. Penso che sia naturale essere legati alle proprie radici. Altrimenti si è come una foglia al vento. Solo se ricordi da dove vieni riesci a trovare la strada per andare, e soprattutto quella per tornare! Amo Roma, che mi ha adottata con la generosità che la contraddistingue, ma il mio cuore sa di grano e mozzarelle, di salsedine e ulivi. La Puglia è la mia grande madre, dove trovare conforto e ricordarmi chi sono, veramente.
Che rapporto hai con la tecnologia?
Trascorro ore al PC e sono sempre lì a smanettare con iPhone e iPod: quindi sono una quasi schiava, nella vita di tutti i giorni. Ma sopravvivo tranquillamente anche senza, soprattutto in vacanza, dove la libertà vera è non dover stare continuamente in connessione con il mondo, ma anzi ignorarlo beatamente. Soprattutto in questi tempi cupi e dolorosi.
In trasmissione ti occupi di film, libri e cultura. So che sarà dura scegliere e fare nomi, ma ci potresti dire qual è uno dei tuoi libri preferiti, uno dei tuoi film preferiti e quello che ti piace fare in assoluto nel tuo tempo libero?
Si, è la domanda più crudele che mi hai fatto! Però rispondo, come sempre in questi casi, con i primi che mi vengono in mente. Non sono necessariamente i miei preferiti di tutti i tempi, ma sicuramente nella Top Ten.
Libro: “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen: devo ancora trovare un altro romanzo scritto altrettanto bene, con personaggi magnifici che, non a caso, vengono portati continuamente anche sul grande schermo. In una parola, perfetto!
Film: “Blade Runner” di Ridley Scott: notturno, sensuale, crudele, romantico. Come la vita. E quanto era bello Harrison Ford giovane!
Tempo libero: Yoga, mare, cane! Nel senso che adoro praticare Yoga, il mare è il mio elemento del cuore, e senza un cagnolino tra i piedi non so stare. Il mio quattrozampe amato si chiama Angie, è una Jackrussell affettuosa e dolce, come una figlia per me.
Oltre ad ascoltarti ogni pomeriggio su RDS dalle 16 alle 19, quali sono i tuoi prossimi impegni?
Insieme ad una mia amica giornalista stiamo lavorando a dei format televisivi: speriamo vadano in porto!
A chi volesse intraprendere una carriera da dj e speaker, cosa consiglieresti?
Leggere, informarsi, studiare. La curiosità come un mantra da applicare alla propria vita e professione. E una buona dose di perseveranza: il momento è delicato, come scrive Ammaniti, tocca insistere e non demordere.
Rosy number one <3
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io vorrei vederti anche in tv con RDS………..
Confermo la timidezza da ragazzina ma già da allora si vedeva che aveva stoffa da vendere… Grande Rosaria, un successo strameritato!
bella intervista, simpatica la protagonista. Mi piacerebbe vederti in televisione!!!!!