Falconer (John Cheever)
oitnb versione 1.0
di johncheever ho già parlato. ho letto falconer – feltrinelli 2013, e c’era da aspettarselo il pugno nello stomaco. ma non è che se te lo aspetti fa meno male eh, chiedetelo ai miei pugili se volete.
falconer è un carcere. è il carcere dove viene rinchiuso farragut, perché ha ammazzato il fratello, e questo non è spoiler, tranquilli. falconer diventa un mondo a sé, nero e doloroso, dove farragut cerca di sopravvivere senza perdere sé stesso. questo sembra essere quello che lo spaventa, il non essere più. entri in carcere il tempo si ferma. non possiamo nemmeno capire come è cosa si sente, anche se a volte ci perdiamo anche noi che abbiamo la fortuna più grande: siamo liberi. se io adesso volessi alzarmi e andarmene, potrei. se questi muri diventassero stretti, mi basterebbe prendere la porta. e quando i muri invece diventano per me sicurezza e rifugio, è solo perché so che comunque il fuori mi aspetta.
cheever lo sa, quando sei dentro non è più così, perdi l’aria, il cuore, la vita. e farragut cerca in tutti i modi di resistere, non fisicamente ma con la testa, non perdere l’integrità davanti a guardie che si sfogano, rivolte, ammòre, tradimenti.
ti entra proprio nella pancia john cheever, e con lui farragut, le sue forze e le sue debolezze.