Eva Henger in ospedale per un violento attacco di panico: “Credevo davvero di morire”
Il panico, in alcuni casi, può avere effetti devastanti. Come è successo all’ex naufraga dell’isola dei Famosi Eva Henger, che nei giorni scorsi è finita al Pronto Soccorso dell’Ospedale romano “Sandro Pertini” con il codice rosso. La Henger ha raccontato al settimanale “Oggi” la sua brutta disavventura.
“Credevo di morire. Ho pensato seriamente che non avrei più rivisto mia figlia, ho temuto per la sua sorte: ho vissuto lo sconforto, la pena, l’angoscia dell’attimo in cui senti che te ne stai andando. È stato terribile. Dopo un’ora l’attacco di panico è ripartito e a quel punto mi hanno dato dei farmaci e solo dopo 10 ore ho iniziato a stare meglio. Gli attacchi di panico fanno un lavoro terribile sull’organismo, per giorni sono stata uno straccio: è come se avessi avuto un infarto”.
La Henger sta attraversando un momento assai difficile. E il panico, si sa, riemerge proprio quando si vivono eventi particolarmente traumatici. Da tempo l’attrice non ha più alcun rapporto con la figlia Mercedesz: madre e figlia si sono allontanate da quando quest’ultima ha cominciato a frequentare Lucas Peracchi. Ma nonostante la storia sia ormai finita, non vi è stato ancora alcun tentativo di riappacificazione tra le due.
Eva Henger ha raccontato al settimanale di aver subito di recente un forte trauma, che si aggiunge a quello della morte dell’ex marito Riccardo Schicchi, padre di Mercedesz, scomparso prematuramente.
“L’autista a cui io e mio marito (Massimiliano Caroletti, n.d.r.) eravamo particolarmente legati, è morto proprio davanti a noi. All’improvviso comincia a tossire e a sudare: ho capito subito che qualcosa non andava, pertanto ho chiesto a mio marito di guidare lui. Poi lo vedevo peggiorare e allora ho insistito per fermarci un un’area di servizio, da cui ho chiamato i soccorsi. Ma sono arrivati troppo tardi e Janosh mi è morto fra le braccia. È stato terribile: sono molto sensibile, appena chiudevo gli occhi rivedevo la scena, sentendomi impotente”.