donato carrisi e il ciclo di mila vasquez
it’s not my cup of tea
SBADABAM.
deve essere più o meno questo il rumore che faccio quando ci ricasco. perché ci ricasco, sempre.
allora tutti che parlano di donato carrisi e io non prendo solo un libro suo, ne prendo un tot. ma di un altro libro suo già parlai, mentre ora ho appena finito di leggere il suggeritore – longanesi, 2009 e l’ipotesi del male – longanesi, 2014. li metto insieme perché compongono il ciclo di mila vasquez, o, dato che sono due, dovrei dire il biciclo, ma non è specificato nei libri se mila vasquez oltre all’auto abbia anche una bicicletta.
thrilleroni, ma non è cosa per me. già non reggo bene il fatto che non sia geograficamente ben definito il luogo dove si ambientano le storie. mi urta, devo sapere dove si è. poi le discrepanze, nel primo libro la protagonista vive da un’altra parte e prende il treno per andare nella città dove si svolge la storia e conosce dellaggente, nel secondo è già lì vive lì, pare sempre stata lì. o magari non ho capito una tega io, mi succede spesso.
ma il problema più grosso è che mi manca qualcosa. mi manca tantissimo in realtà. mi manca quello che fa la differenza tra il noir e l’hard boiled, e invece il thrillerone da spiaggia. questo mi manca tanto pure se non so spiegare troppo bene cosa sia.
i libri scorrono veloci, si fanno leggere, si girano le pagine volentieri – anche quelle che ti rimangono in mano grazie a una rilegatura precaria – però non mi han dato emozioni, né al cuore né al cervello.
magari poi cambio idea, ne ho altri due suoi da leggere.
disclaimer: questa è la mia opinione, non dico né che i libri siano scritti male né che non vadano letti né altro. dico quello che ho sentito io.
un po’ tipo il tiramisù. a me non piace. e non mi importa quanto metà delle persone a cui l’ho detto mi han risposto “ah ma non hai mai mangiato il mio, ti piacerebbe sicuramente”. non dubito i vostri tiramisù siano buonissimi e leggeri e mio fratello ne mangia sempre una pirofila intera, a me il tiramisù non piace.