Come smontare la letteratura
Nell’estate 2011 alcuni giornali spagnoli hanno raccontato la genesi di un testo curioso. Un libro che affronta in modo originale la storia della letteratura contemporanea senza affidarsi ad un canone o cercando una chiave interpretativa bensì raccontando come si costruisce un’ opera letteraria. Non si tratta, però, di un corso di scrittura creativa o di un seminario universitario riguardante l’opera di un maestro della letteratura del novecento, benché l’autore del libro sia un professore di Letteratura comparata all’università di Madrid, ma di un esercizio retorico attraverso il quale, alcuni romanzi esemplari del secolo passato, vengono smontati e rimontati di fronte agli occhi curiosi e forse perplessi del lettore, affinché se ne comprendano i più piccoli e sfumati meccanismi.
Il libro è scritto da Javier Aparicio Maydeu, critico letterario de El Pais ed ex agente letterario, e si intitola “El desguace de la tradición. En el taller de la narrativa del siglo XX” pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Catedra che come Adelphi non disdegna di pubblicare libri di qualità e spesso lontani dal consumo di massa.
Il titolo suggerisce come rottamare la tradizione e come entrare nello studio di alcuni narratori del novecento per scoprirne, ammirarne, conoscerne le tecniche, le ansie, le paure, le genialità, le ispirazione, le retrosie e le cancellature che li hanno portati a comporre alcuni dei più grandi capolavori della letteratura di ogni tempo.
Gli scrittori spiati e sezionati sono molti, d’altra parte il libro è composto da più di 1000 pagine: Franz Kafka, James Joyce, William Faulkner, Marcel Proust, Virginia Woolf, Dino Buzzati, Vladímir Nabokov, Gabriel García Márquez, Don DeLillo, Italo Calvino, Julian Barnes e David Foster Wallace.
Si tratta, però, di un testo noioso dedicato solo all’Accademia ma di un libro divertente, interessante, difficile e sicuramente fuori dal comune. Basti pensare a come è composto: decine di riproduzioni di quadri e manoscritti, 556 note a pié di pagina, 120 illustrazioni, 530 citazioni e poi naturalmente la corrente travolgente e trascinante dello stile di Maydeu che scompone e ricompone un testo per mostrarci le finiture grammaticali, le sfumature linguistiche, lo scheletro della trama e la complessità di un lavoro maestoso dietro a libri come “La Metamorfosi” di Kafka, “L’Ulisse” di Joyce, la “Recherche” di Proust e “Il deserto dei Tartari” di Buzzati.
Un libro divulgativo e istruttivo che ci mostra come uno scrittore non sia altro che un uomo che domina l’arte tremenda dello scrivere e che un lettore, di fronte a quanto ci ha regalato la letteratura del novecento, non debba essere altro che un uomo che domina l’arte della lettura.