Dall’America arriva Clubhouse, il social in cui si comunica solo con la voce
Clubhouse: il nuovo social. La concorrenza tra i social network comincia a diventare sempre più forte, ma al tempo stesso diversificata. Spuntano come funghi social e piattaforme che cercano di attirare target di utenti dai gusti ed esigenze differenti.
In America in questo periodo sta spopolando “Clubhouse”, il nuovo social network che si basta sull’utilizzo esclusivo dei messaggi vocali. Nato ad aprile 2020, durante il lockdown, ora sta arrivando anche nei paesi europei: si accede però su invito. In Italia “Clubhouse” per ora può essere installato solo su dispositivi con sistema operativo Apple.
Approfondimento
I fondatori
Fondato da Rohan Seth e Paul Davison, (il primo è un ex dipendente Google, il secondo è un imprenditore della Silicon Valley) il nuovo social network statunitense è stato avviato con soli 12 milioni di dollari, ma ora ne vale già più di un miliardo!
Versione beta
Anche se molti VIP americani hanno già cominciato ad utilizzarlo, “Clubhouse” attualmente è ancora in versione beta, quindi non aperto a tutti in maniera indiscriminata.
Pur se in fase di start-up, il nuovo social network ha già attirato l’attenzione dei più grandi colossi del web. La peculiare caratteristica di “Clubhouse” è che i post degli utenti non possono contenere testi o video, ma soltanto messaggi registrati con la voce.
Messaggi vocali
Una volta entrato, ogni utente ha la possibilità di “entrare” nelle varie stanze per discutere di argomenti diversi (musica, cinema, politica, tecnologia, salute).
Si può scegliere di ascoltare le conversazioni oppure di partecipare alle discussioni utilizzando i messaggi vocali, che però non possono essere scaricati, condivisi o scaricati su altri dispositivi.
Clubhouse consente agli utenti di interagire in chat room tematiche. I relatori danno la parola e gli ascoltatori, alzando la mano, possono essere invitati dai moderatori ad intervenire. L’idea innovativa sembra lontana anni luce dalla nascita e storia di Facebook, o da quella di Telegram, fondato da Pavel Durov. Clubhouse sarà capace di evolversi e crescere allo stesso modo?