Ci rivediamo lassù (Pierre Lemaitre)
amici, in 5 minuti. amici!
ci sono i romanzi di guerra, che sono dolorosi, e poi ci sono i romanzi del dopoguerra che sono più dolorosi ancora. perché uno dice la guerra è finita bella lì famo festa. invece è proprio il dopo che ti frega, i casini continuano e manco c’hai la giustificazione della guerra. tipo 54 di wu ming che è bellizzimo.
ci rivediamo lassù di pierrelemaitre – mondadori, 2014 è un libro sul dopo-prima-guerra-mondiale. è anche un libro su amicizia avidità tristezza disperazione genio.
ci sono albert e édouard e diventano amici più per necessità che per caso. uno ricco l’altro povero uno figo l’altro meno e però poi succedono delle cose e la loro vita va un po’ in mona. perché appunto il dopoguerra è difficile, anche per chi ha combattuto e si aspetterebbe almeno un grazie e invece calci nel culo.
pierre lemaitre è nato nel 1951, ma il libro “ci rivediamo lassù” sembra scritto da qualcuno che c’era proprio lì, che poi tante cose, manco le leggi nei libri. cioè tu sei giovane, lavori, hai progetti, arriva la guerra – che è già merda di per sé – passi un periodo orèndo, poi torni e che hai? oltre agli incubi la notte intendo. che hai? nulla. no lavoro no speranze solo tutto nero. che poi se ti va bene sei tornato, se ti va molto bene sei tornato sano, e gli altri?
quando si legge in questa guerra sono morti erjfejghkjengegòMILA soldati, cazzo, lo sappiamo quantificare nella nostra testa? no. prendiamo il bundle completo. ma ognuno è una persona.
comunque, lemaitre ha scritto altri libri che non c’entrano con questo, ma in tutti c’è qualcosa come una biscia che ti scende in gola.
c’è un punto, verso la fine, in cui piangere singhiozzando non è sufficiente. provate. è tipo mangiare una fruit joy senza masticar.