Chimera e Bellerofonte

Il personaggio mitologico di Bellerofonte, originario di Corinto, è stato descritto anche nelle pagine del famoso poema di Omero. Il poeta dice che gli dei attribuirono a Bellerofonte, nipote di Sisifo, “forza, grazia e bellezza”. Purtroppo la sua giovane vita venne funestata da un incidente, poiché uccise un uomo accidentalmente. E per questo motivo fu costretto a lasciare la sua città.

Chimera e Bellerofonte
Chimera e Bellerofonte

Bellerofonte alla corte del re Preto

Per essere purificato dal delitto commesso pur senza intenzione, Bellerofonte si recò alla corte del re Preto, a Tirinto, e qui rimase per un po’ di tempo. La regina, consorte del sovrano, si innamorò di lui e cercò di sedurlo, ma Bellerofonte fu forte e rifiutò la donna che, infuriata, riferì al marito delle calunnie sul suo conto: “Bellerofonte mi ha maltrattata, e quindi devi ucciderlo!”, disse al re.

Preto non dubitò neppure un attimo del racconto della moglie e si adirò tantissimo: Bellerofonte aveva abusato della sua generosa ospitalità e doveva essere punito. Solo che, piuttosto che ucciderlo, il re Preto escogitò una soluzione alternativa.

Chiamò il giovane e gli disse che aveva un incarico per lui da portare a termine, e che sarebbe partito l’indomani per un viaggio.

Il sogno ispirato da Atena

Bellerofonte andò a dormire e fece un sogno in cui gli apparve la dea Atena che dopo avergli consegnato un paio di briglie lo indirizzò alla fonte Pirene, dove avrebbe trovato un cavallo alato, chiamato Pegaso, nato dalla testa di Medusa (si veda anche: il mito di Perseo). Questo animale, che era selvaggio ma che Atena stessa aveva provveduto a domare, abitava sull’Olimpo ed era incaricato di portare i fulmini a Zeus.

Pegaso era il favorito dalle Muse, poiché con il suo zoccolo lunato era riuscito a far sgorgare una fonte di acqua limpida sul monte Elicona, dove loro stesse vivevano.

Atena in sogno consigliò a Bellerofonte di prendere con sé il cavallo perché gli sarebbe servito durante il viaggio. Dopodiché scomparve.

Il viaggio in Licia

Re Preto, che non volle uccidere con le sue mani quello che era stato un suo ospite, aveva pensato di spedirlo al padre di sua moglie, Iobate re di Licia, affinché provvedesse a farlo lui.

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Tiepolo: Bellerofonte su Pegaso
Tiepolo: Bellerofonte e il cavallo Pegaso (1723 circa) • affresco presente presso Palazzo Sandi, Venezia.

Nella lettera che consegnò a Bellerofonte e che incaricò appunto di consegnare al re c’era scritto che poiché questi aveva mancato di rispetto alla regina, sua figlia, egli meritava di essere “allontanato dal mondo dei vivi”. Il re Preto disse quindi a Bellerofonte di recarsi in Licia e di consegnare nelle mani del re la lettera che aveva ben sigillato.

Una volta arrivato presso il re Iobate, il giovane ricevette una benevola accoglienza, ma non appena il sovrano aprì la lettera e apprese il contenuto rimase sconvolto. Anche lui non avrebbe voluto uccidere una persona che aveva accolto come ospite, ma doveva accontentare il desiderio del genero; in fondo quell’uomo aveva osato maltrattare l’amata figlia.

La missione

Tuttavia anche Iobate pensò di sbarazzarsi di Bellerofonte senza macchiarsi le mani di un delitto. Quindi lo convocò e gli chiese un favore, quello di uccidere Chimera, figlia di Echidna, un mostro a tre teste che seminava il terrore nel suo regno.

Re Iobate era certo che Bellerofonte non sarebbe riuscito nell’impresa e anzi sarebbe morto ucciso dalla Chimera (che in greco significa: “Capra”). Si trattava di una bestia feroce e indomita che nessuno fino ad allora era riuscito a fermare.

Ma Bellerofonte aveva un valido aiuto: il cavallo alato che Atena gli aveva consigliato di portare con sé.

Fu proprio grazie a Pegaso che riuscì ad alzarsi in volo e, dopo aver puntato la Chimera, la trafisse con un pezzo di piombo tra le mascelle. Il fuoco che la Chimera aveva in bocca fece sciogliere il piombo che le bruciò la gola e gli organi interni, uccidendola.

Il re Iobate restò sorpreso appena vide Bellerofonte ritornare vittorioso; si inventò altre imprese affinché trovasse la morte, ma Bellerofonte ogni volta ne uscì da vero eroe.

Fu così che il sovrano decise di mostrargli la lettera del genero e di farlo restare presso la sua corte.

Qui Bellerofonte conobbe la figlia di Iobate, se ne innamorò e la sposò. Quando il vecchio sovrano morì fu lui a prendere il suo posto sul trono.

Curiosità

Chimera e Bellerofonte sono citati in modo ricorrente e metaforico nel celebre film di azione Mission: Impossible 2 (del 2000).

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Cristiana Lenoci

Cristiana Lenoci è laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La sua grande passione è la scrittura. Ha maturato una discreta esperienza sul web e collabora per diversi siti. Ha anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

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