Differenze tra cellule animali e cellule vegetali
Quando parliamo di cellula, ovvero l’unità morfologica e funzionale di tutti gli organismi viventi, non possiamo non sottolineare la differenza che esiste tra cellule animali e cellule vegetali. Si tratta di due cellule eucariotiche che differiscono da quelle procariotiche per dimensioni (circa dieci volte di più rispetto a quelle procariote) e caratterizzate da una compartimentazione interna molto particolare e spesso complessa. Vediamo di seguito qualche dettaglio in più per sottolineare le differenze tra cellule animali e cellule vegetali.
Cellule animali
La cellula animale si differenzia da quella vegetale sotto molti punti di vista. In primo luogo, la cellula animale, come tutte le cellule, è caratterizzata dalla presenza della membrana cellulare. La membrana è un sottile rivestimento che protegge la cellula dall’ambiente esterno. Essa però non presenta, come in quella vegetale, una parete cellulare che rappresenta ancora un’ulteriore barriera verso l’ambiente esterno.
Inoltre nella cellula animale non sono presenti i plastidi e i vacuoli. Essi sono organuli tipici delle cellule vegetali. All’ interno della cellula, possiamo notare la presenza di centrioli. Essi sono presenti nella maggior parte delle cellule animali che svolgono una funzione essenziale durante i processi di mitosi e che permettono un’ordinata disposizione degli organi cellulari.
Le cellule animali vantano la presenza di lisosomi, ovvero organelli (o organuli) adibiti essenzialmente al sistema digerente della cellula. Essi permettono la conseguente distruzione e degradazione di molecole estranee e macromolecole ingerite dalla cellula.
Le cellule animali inoltre presentano delle particolari appendici cellulari, definite flagelli. Essi permettono qualsiasi tipo di movimento cellulare.
In ultimo sono caratterizzate della presenza di vacuoli micropinocitici che possono inglobare le sostanze di scarto (attraverso il processo denominato pinocitosi).
Cellule vegetali
La cellula vegetale invece è un tipo di cellula eucariotica. E’ quindi caratterizzata dalla presenza di una parte che garantisce l’assoluta rigidità e capacità di mantenimento della forma della cellula stessa. La parete cellulare vegetale – a cui abbiamo accennato prima – è costituita per la stragrande maggioranza da polisaccaridi, soprattutto cellulosa. Essa si divide a sua volta in tre strati successivi definiti con i nomi di:
- lamella mediana;
- parete primaria;
- parte secondaria.
La cellula vegetale vanta la presenza di plastidi. Essi permettono funzioni di biosintesi degli acidi grassi, degli amminoacidi e dell’amido, nonché relative funzioni metaboliche, come la nota fotosintesi clorofilliana. Vi sono poi i plasmidi: si tratta di canali che mettono in comunicazione le cellule vicine. I vacuoli: la cui funzione principale è quella di permettere e di mantenere il cosiddetto turgore cellulare.
Nella cellula vegetale, di particolare importanza, sono i cosiddetti cloroplasti adibiti all’importante processo della fotosintesi clorofilliana (processo di sopravvivenza che permette di provvedere al nutrimento della pianta), dove l’energia luminosa viene catturata dai pigmenti di clorofilla (e non solo) e riconvertita successivamente sotto forma di energia chimica.
La cellula vegetale a differenza di quella animale però non vanta la presenza dei centrioli che permettono nella cellula animale un’ordinata disposizione degli organi cellulari.