Cassius Clay contro Sonny Liston: la nascita di un mito dello sport
È il 25 febbraio 1964 quando Cassius Clay, a soli 22 anni, vince il titolo di campione del mondo dei pesi massimi. Il suo avversario Sonny Liston, campione in carica, all’ottava ripresa, con il volto tumefatto, dice ai suoi collaboratori che non ce la fa più e abbandona.
Approfondimento
Cassius Clay nel mito
La vittoria inaspettata e trionfale mette Clay sul podio dei campioni della boxe e gli permette di entrare nel mito dell’arte nobile. Dopo la vittoria Cassius Clay euforico grida: “ho scosso il mondo“. Poi se ne va, lasciando i suoi compagni a festeggiare una vittoria che entrerà nella storia non solo dello sport.
La conversione all’Islam
Durante la notte il pugile eccentrico e un po’ pazzo incontra Malcolm X e il giorno dopo, ad una sala gremita di giornalisti, dichiara di essersi convertito all’Islam.
Dopo dieci giorni, il 6 marzo, il suo nome viene cambiato: abbandona il nome di Cassius Clay e diventa Muhammad Alì per volere di Elijah Muhammad, capo spirituale della Nazione dell’Islam e padre spirituale di Malcolm X, organizzazione afroamericana che si ispirava alle leggi dell’Islam.
Da quel momento le sue azioni e il suo pensiero influiranno sulla storia dei diritti civili statunitensi e il suo modo di agire avrà un peso completamente diverso. Cassius Clay era considerato, fino ad allora, un pugile di talento ma dal comportamento bizzoso e incontrollabile: spesso era additato come uno sbruffone e un pagliaccio.
Il carisma di un leader
Tuttavia dopo la sua adesione all’Islam e la sua battaglia contro il potere e a favore dei diritti delle persone di colore, l’opinione pubblica ha dovuto ricredersi, spesso dovendo fare i conti con un carisma da leader politico.
Una settimana prima dell’incontro il Miami Herald aveva intervistato il padre di Clay. Egli, preoccupato, aveva descritto il figlio come una vittima dell’organizzazione di Malcolm X. In seguito l’intervista sarebbe stata smentita ma già si era a conoscenza della vicinanza fra i due.
Di fatto l’intervista genera scompiglio e molti tifosi restituiscono i biglietti del match.
Per gli organizzatori è una tragedia e anche gli esponenti della Nazione dell’Islam cercano di non alimentare le polemiche. Ciò perché capiscono l’importanza di quell’incontro e quali possano essere le conseguenze della vittoria di Clay.
Prima dell’incontro la stampa è contro di lui: viene dato perdente, il suo avversario è considerato superiore in tecnica e velocità. Sonny Liston è più anziano ma è quasi imbattibile: figlio di un mezzadro è il tredicesimo di venticinque figli, non sa né leggere né scrivere; la mafia ne gestisce gli incontri ma è una bestia di muscoli e cattiveria e può solo vincere: così pensano in molti. Ma si sbagliano.
Cassius Clay colpisce duramente, resiste e riattacca fino a quando Liston non ce la fa più e getta la spugna.
È da quel giorno che nasce il mito di Muhammad Ali insieme a un nuovo capitolo della storia americana.