L’Arlesiana, Madame Ginoux dipinta da Van Gogh
Vincent Van Gogh realizzò la tela intitolata “L’Arlesiana” nel 1888, dopo un ricovero in ospedale. Durante la sua permanenza nel nosocomio, la donna ritratta si occupò di Van Gogh e lo accudì fino a quando venne dimesso e riportato a casa. Van Gogh soffriva spesso di crisi nervose, che potevano sfociare anche in una profonda depressione.
Nel periodo in cui realizzò questo quadro l’artista soggiornò ad Arles dove, fra le tante conoscenze, si legò alla protagonista del dipinto, madame Ginoux. Ella era proprietaria del Café de la Gare situato nel centro di Arles. Il locale era frequentato sia da Van Gogh che da altri artisti, fra cui Paul Gauguin. Anche madame Ginoux era affetta da crisi nervose e la malattia condivisa con l’amico, la avvicinò molto a Van Gogh, il quale. E’ dopo alcuni mesi di frequentazione che Van Gogh decise di immortalarla nei suoi ritratti. Ne fece più d’uno: quello che analizziamo in questo articolo è quello del 1888 dove compaiono dei libri sul tavolo.
L’Arlesiana (1888): analisi del dipinto
Madame Ginoux indossa un abito appartenente alla tradizione provenzale, aspetto voluto da Van Gogh, il quale desiderava ritrarre un soggetto in costume. Il dipinto venne realizzato in un’ora e Van Gogh ne fu molto soddisfatto. Scrisse, infatti, al fratello Theo van Gogh di aver realizzato finalmente il ritratto di una arlesiana e di essere felice del risultato ottenuto.
L’utilizzo di colori primari e la ricerca di un ritratto che rappresentasse la personalità del soggetto, sono stati i due punti di riferimento del lavoro dell’artista, che ha ritratto madame Ginoux con un’aria meditativa e assorta.
La brevità temporale del lavoro si può ricavare anche dalle pennellate che con colori primari definiscono il dipinto “L’Arlesiana“. Il giallo dello sfondo, il verde del tavolo, il nero dell’abito e l’arancio della sedia, sembrano essere stati scelti apposta per creare contrasto. Ma anche per essere utilizzati velocemente, quasi a non voler costringere la signora ad una posa troppo duratura. I colori sono quindi un modo per evidenziare il volto di madame Giroux a cui Van Gogh dona un’aurea di saggezza e una posa di tranquilla meditazione.
Le altre versioni
Esistono altre versioni del quadro. Nella prima versione, sempre del 1888, Van Gogh disegnò sul tavolo dei guanti e un ombrello.
Ci sono poi altre versioni con lo stesso titolo, L’Arlesiana, dipinte dall’artista olandese, tutte nel mese di febbraio del 1890. Il soggetto è sempre Madame Ginoux, ma la posa è differente.
Infine, ricordiamo anche una versione di Madame Ginoux al bancone del suo Café de la Gare realizzata dall’amico Paul Gauguin. Intitolato “Caffè di notte ad Arles” (Night Café ad Arles – Madame Ginoux), fu realizzato nell’ottobre del 1888; è esposto presso il Pushkin Museum di Mosca.