Cos’è l’arcobaleno di fuoco?
Secondo il mondo della scienza, può esistere un raro e straordinario fenomeno, quello dell’arcobaleno di fuoco che si estende in parallelo rispetto alla linea dell’orizzonte. Il suo nome scientifico è arco circumzenitale. Tale fenomeno si rileva solo in condizioni climatiche particolarmente fredde.
La ragione della sua denominazione è molto semplice e chiara: quando si osserva il fenomeno da terra, si vede come l’arcobaleno, dal basso, presenti una fiamma colorata che brucia nel cielo e si ha la sensazione che in cielo si sprigionino delle fiamme colorate. Durante l’estate e a particolari latitudini è possibile individuare questi coloratissimi archi circumorizzontali.
Secondo la ricerca della scienza che si occupa di tali fenomeni, i raggi del sole che colpiscono i cirri, ossia le nuvole che si trovano a più di 6 mila metri di altezza, con un’inclinazione precisa di 58°, formano un alone e l’arco appare parallelo all’orizzonte. In seguito, i cristalli di ghiaccio esagonali delle nubi rifrangono la luce formando un prisma di enormi dimensioni.
Tra le prime testimonianze di questo fenomeno, una famosa foto scattata in Canada. In seguito, è stata la volta di Pilesgrove (New Jersey, USA), di Spoken Valley (Washington, USA) e di Dublin (Ohio, USA).
Inoltre a Londra, tra metà maggio e fine luglio, il Sole è abbastanza alto per 140 ore e a Los Angeles, invece, tra la fine di marzo e la fine di settembre, il Sole è superiore a 58 gradi per 670 ore, quindi è possibile riscontrare ed ammirare questo affascinante fenomeno di Madre Natura.
Ma a detta degli esperti, bisogna ricordare che gli “arcobaleni di fuoco”, non devono essere confusi con i comuni arcobaleni, dato che presentano colori molto più vivaci, grazie alla straordinaria interazione tra la luce ed i cristalli di ghiaccio, forme assolutamente differenti, capovolti rispetto i normali arcobaleni e sono molto più corti rispetto ai primi.
Non vanno nemmeno confusi con il fenomeno delle nubi iridescenti, che si vengono a formare solo in altocumuli o nubi lenticolari, quasi mai in cirri, anche se risultano avere una sembianza similare.