La Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino

Una parte del preambolo della Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino, sviluppato nel corso della Rivoluzione Francese – un testo che segna un profondo cambiamento nella storia dell’essere umano – recita così:

l’ignoranza, la dimenticanza o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e della corruzione dei governi.

Rappresentazione della Dichiarazione dei Diritti dell'uomo e del cittadino (1789)
Rappresentazione della Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino (1789)

Periodo storico

Nel periodo tra il 1788 ed il 1799 la Francia vede epocali cambiamenti sociali, politici e culturali, che segnano la fine dell’assolutismo della monarchia e la nascita della repubblica. In crisi economica e politica, la Francia vede crescere sempre più lo scontento fra il popolo, ormai ridotto in estrema povertà, oppresso dagli aumenti delle imposte e angustiato dalla consapevolezza delle somme ingenti sprecate dai reali.

L’”Affaire du collier”, lo scandalo della collana, è l’intrigo che scredita definitivamente la famiglia reale e che prepara il terreno per la rivoluzione. Coinvolta la regina Maria Antonietta, moglie di re Luigi XVI, accusata di avere acquistato una costosa collana di diamanti, apparendo così una dilapidatrice dei soldi dello Stato. Simbolo del potere monarchico è la Bastiglia, che il 14 luglio 1789 viene presa dal popolo insorto. Nei mesi seguenti profondi sconvolgimenti si succedono nella storia francese.

Stesura della Dichiarazione

E’ in questo periodo della Rivoluzione che viene discussa la stesura di un documento che elenchi i diritti fondamentali dell’individuo e del cittadino, riuniti nell’espressione “liberté, égalité, fraternité” (libertà, uguaglianza, fratellanza), trinomio coniato dal Conte di Cagliostro, profondo sostenitore di questi valori e che si trova in Francia nel 1785. Sviluppata sul modello della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, la Dichiarazione è approvata a Versailles dall’Assemblea Nazionale Costituente. Ispirandosi alle idee degli illuministi Montesquieu e Jean-Jacques Rousseau, è emanata il 26 agosto 1789. L’Ancien Régime, termine utilizzato dai rivoluzionari francesi per indicare la monarchia assoluta, da questo momento vede il suo tramontare.

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La Dichiarazione è composta da un preambolo e da 17 articoli, che enunciano i diritti “naturali ed imprescrittibili”: l’uguaglianza tra tutti gli esseri umani; il diritto alla libertà di opinione, di espressione e di culto; il diritto alla proprietà privata e alla sicurezza; il diritto di resistenza all’oppressione dei governi; l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge; il principio di sovranità democratica. Esprime inoltre le norme per i rapporti tra cittadino e stato, esprime la regola secondo cui tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e determina che la legge ha il diritto di proibire le sole azioni nocive alla società.

Approvata da re Luigi XVI il 5 ottobre, messo sotto pressione dall’Assemblea Nazionale, è successivamente inserita come preambolo nella prima Costituzione della Rivoluzione Francese del 1791. Modificata e ampliata nel 1793 e nel 1795, la Dichiarazione conta nell’ultima versione 35 articoli.

La Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo in epoca moderna

Gran parte del contenuto della Dichiarazione è stato inserito nella Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo promosso dalle Nazioni Unite nel 1948. Inoltre nel 2003 l’Unesco ha inserito la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino nell’Elenco delle Memorie del mondo.

Un testo la cui grandezza risiede nel fatto di non essere una Dichiarazione riguardante soltanto i diritti nati con la Rivoluzione Francese, e quindi una conquista per la Francia di allora, ma di rappresentare ancora oggi il principio su cui si basano i diritti imprescindibili dell’uomo e quindi il fondamento di tutte le democrazie.

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Dopo il 14 Luglio 1789 il mondo non fu più lo stesso. Dopo il 14 Luglio 2012 l'Italia continua ad essere la stessa del 1300 : …….. non Donna di Provincie, ma bordello.