Il Carbonio 14 e le datazioni storiche
Il Carbonio 14 fu scoperto il 27 febbraio 1940 da Martin Kamen, biochimico di origini canadesi, e Sam Ruben, biochimico statunitense; entrambi avevano partecipato al Progetto Manhattan. La scoperta avvenne nel laboratorio radiologico dell’Università della California situata a Berkeley. Il carbonio 14 o radiocarbonio è composto da 6 protoni e 8 neutroni ed è un isotopo radioattivo del carbonio che attraverso il decadimento β si trasforma in azoto, processo che avviene con un tempo di dimezzamento medio di 5.730 anni. Tale scoperta ha permesso la realizzazione del metodo 14C, Carbonio 14, attraverso il quale è possibile datare tracce e resti umani, animali, fibre vegetali, strutture in legno e tutti quei reperti fossili e archeologici che conservano una traccia di carbonio.
Come avviene la datazione
Tutti gli organismi viventi conservano, nell’arco della loro vita, una certa quantità di carbonio. Tale quantità non subisce rilevanti cambiamenti quando un organismo cessa di vivere. Conoscendo la quantità di carbonio 14 presente nell’organismo fino ad un istante prima che sopraggiunga la sua morte e potendo calcolare il periodo di decadimento di tale quantità, si può formulare un’ipotesi abbastanza precisa del tempo passato dalla morte di tale organismo. Tale metodo permette di datare reperti vecchi di 60.000 anni. Questo metodo, utilizzato soprattutto in archeologia, paleontologia, geologia e geofisica, fu ideato dal chimico statunitense Willard Frank Libby nel 1947.