Vù cumprà, etimologia e significato del neologismo

Vucumprà o vù cumprà è un neologismo. Già dall’etimologia che la parola veicola si ha un’immagine stereotipata dei migranti. E’ una parola che viene utilizzata dalla metà degli anni Ottanta per indicare i venditori ambulanti di origine africana.

Vù cumprà - Vucumprà

Non si tratta di una parola italiana: è storpiata e si riferisce all’incapacità dei primi migranti di parlare un italiano corretto; allo stesso tempo si riferisce al fatto di essere assillanti nella vendita di oggetti di scarso valore sulle spiagge, per strada e nelle piazze.

Il significato di vù cumprà è “Vuoi comprare?”. Da qui l’utilizzo del termine anche sui giornali, a partire dall’estate del 1986. E’ un modo scorretto di riferirsi a delle persone, che vengono così etichettate come persone straniere inferiori. E’ a tutti gli effetti un termine dispregiativo e inopportuno da usare, ma che ha fatto ingresso in Italia in modo normale sia nella comunicazione verbale che scritta.

L’uso del modo di dire vù cumprà genera un epiteto offensivo, usato impropriamente come sinonimo di venditore abusivo. A livello semantico i tratti associati al vù cumprà sono di: africano, nero, povero, venditore ambulante irregolare, o clandestino.

Da questo termine sono nati poi tutta una serie di altre parole dispregiative, tutti neologismi: Vu restà?, vu cumplà (facendo riferimento alla nazionalità di origine cinese). E ancora: vù rischià? Vù emigrà?, vù struprà, vù lavà, vù pagà lu pizzu e così via.

Vù cumprà: il ritorno dell’uso

Da qualche tempo sembrava che questo termine dispregiativo fosse caduto nel dimenticatoio, sparito appunto dalla circolazione. E invece è ancora ben radicato. È infatti tornato in auge con la strage razzista di Firenze avvenuta il 13 dicembre del 2011.

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Ne è un esempio l’edizione online di un quotidiano nazionale che in quell’occasione scrisse:

“Terrore al mercato di Firenze. Uccisi due vu cumprà. Un terzo senegalese è gravemente ferito. L’aggressore è scappato a bordo della sua auto, è caccia all’uomo”

liberoquotidiano.it

Sono articoli che non riportano mai i nomi delle vittime, ma solo l’indicazione di essere dei vù cumprà. Non solo nella cronaca ma anche nelle dichiarazioni dei politici si trova questo termine.

Un lancio di un’agenzia di stampa nazionale, ad esempio, il 6 marzo 2012 scrive:

“Assessore Pd Pisa propone rete anti- vu cumprà a Tirrenia. Idea suscita polemiche, ‘assomiglia a mattanza tonni”

ansa.it

L’alternativa consigliata all’uso di questo termine dispregiativo è: venditore ambulante o più semplicemente ambulante (straniero).

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Serena Marotta

Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. "Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi" è il suo primo libro. È giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.

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