Studio sotto i tetti (opera di Henri Matisse)
“Studio sotto i tetti” di Henri Matisse raffigura lo studio del pittore nei difficili anni 1901-1903.
È un olio su tela, centimetri 55 x 46, contenuto a Cambridge, presso Fitzwilliam Museum. L’opera rappresenta il cavalletto, un piccolo tavolo, una cassa come mobile e una finestra luminosa, oggetti che saranno un soggetto che comparirà spesso nel repertorio di Matisse. L’opera ha toni scuri, interrotti dai raggi del sole che entrano d’improvviso dalla finestra rischiarando il tavolo, il recipiente con l’acqua per lavare i pennelli e lo straccio per terra, sotto il mobile. Dalla finestra si vede il panorama.
L’opera ha toni scuri, interrotti dai raggi del sole che entrano d’improvviso dalla finestra rischiarando il tavolo, il recipiente con l’acqua per lavare i pennelli e lo straccio per terra, sotto il mobile. Dalla finestra si vede il panorama.
Matisse con la sua opera cerca di superare quelli che considera i limiti dell’Impressionismo, uno stile basato su motivi “sottili e passeggeri”. Gli impressionisti lavorano in genere sur le motif, mentre Matisse lavora nell’atelier, cercando una pittura più espressiva, meno realistica. Matisse evita di dipingere all’aperto, ma non riesce a ignorare il paesaggio, con la sua forza e la sua solarità, che penetra nella stanza con prepotenza.
Mette così d’accordo il motivo della pittura en plein air, che è rappresentato dal paesaggio che si vede dalla finestra, e quello della pittura fatta all’interno dello studio dell’artista, come aveva già tentato di fare Courbet nell’Atelier (La bottega del pittore): un ambiente in penombra nel quale spicca il chiaro di una tela posta sul cavalletto.
Il dipinto, databile 1903, preannuncia tutta una serie di opere di Matisse sul rapporto interno-esterno. Il pittore spiegava, nel 1942, che il fascino dei quadri nei quali sono raffigurate delle finestre aperte deriva dal fatto che la sua idea di spazio era isolata, dall’orizzonte all’interno del suo studio, per questo motivo ciò che c’era fuori dalla finestra viveva in un unico ambiente, tra gli oggetti familiari che lo circondavano.
Così diceva Matisse:
“Se ho potuto riunire nel mio quadro quello che sta all’esterno, ad esempio il mare, e l’interno, è perché l’atmosfera del paesaggio e quella della mia camera sono una cosa sola”.