Nike – Breve storia
Approfondimento
Nike, la storia dell’azienda
La Nike nasce il 25 gennaio del 1967, nel momento in cui lo studente di economia Phil Knight e l’allenatore della Oregon University Bill Bowerman costituiscono un marchio che importi dal Giappone scarpe sportive: il nome “Nike” viene scelto a richiamare la dea omonima della mitologia greca, simbolo della vittoria.
Le origini dell’azienda, tuttavia, vanno fatte risalire a qualche anno prima, quando Knight apprende da una ricerca di mercato che i prodotti giapponesi hanno delle potenzialità eccezionali sul mercato statunitense, soprattutto per quel che riguarda l’alta tecnologia e le scarpe di atletica. Per questo motivo, nel 1962, insieme con Bowerman egli dà vita alla Brs, Blue Ribbon Sports, costata 500 dollari a entrambi. Attraverso questa società, prende il via la commercializzazione di calzature sportive, che in Giappone sono prodotte da Onitsuka Tiger. Il successo sul mercato statunitense è pressoché immediato, così che Brs decide di dare il via a una linea di produzione propria.
Con la nascita della Nike, la collaborazione con Tiger termina, e i risultati si vedono: nel 1971 i ricavi sono nell’ordine dei due milioni di dollari, a fronte degli 8mila dollari dei primi tempi. Nello stesso anno, per altro, la Nike si dota del suo logo simbolo, vale a dire lo “Swoosh”. Esso viene creato da una studentessa della Portland State University, Carolyn Davidson, che segue il corso di grafica, e che realizza il logo su richiesta esplicita di Knight.
Lo swoosh Nike
Lo “Swoosh” richiama la Nike di Samotracia, della quale rappresenta una stilizzazione. La Davidson accetta di lavorare al progetto a un prezzo di due dollari l’ora, quindi presenta l’idea vincente. Lo “Swoosh”, il cui valore è attualmente inestimabile, viene pagato alla studentessa solo 35 dollari (ma undici anni più tardi la Davidson riceverà da Knight numerose azioni dell’azienda e un anello d’oro in segno di gratitudine).
Gli anni ’70
Negli anni Settanta, intanto, l’azienda si sottopone a un restyling del sistema produttivo, espandendosi a livello internazionale soprattutto in Australia e, in virtù di accordi di licensing, in Corea e a Taiwan. Il 1978 è l’anno della nascita ufficiale di Nike Inc., ma anche del primo contratto di sponsorizzazione siglato con un grande personaggio sportivo, il tennista John McEnroe.
L’anno successivo, invece, viene messa in commercio Tailwind, vale a dire la prima scarpa da corsa che può contare su Nike-air, il sistema di ammortizzazione brevettato dalla casa americana: una tecnologia che in seguito verrà impiegata per l’intera produzione Nike, migliorata e integrata costantemente, e diventerà il reale punto di forza delle calzature statunitensi.
Nel 1979 Nike copre una fetta eccezionale del mercato statunitense, pari al 50 % nel settore delle scarpe da corsa, e presenta un fatturato di circa 150milioni di dollari. L’azienda, che impiega poco più di 2700 dipendenti, viene quotata in borsa l’anno seguente, con due milioni di azioni ordinarie come offerta al pubblico. Il momento economico è senza dubbio felice, e lo confermano i 270 milioni di dollari di ricavi.
Gli anni ’80
Ormai nel panorama internazionale Nike International Ltd. ricopre un ruolo fondamentale: le esportazioni in più di quaranta Paesi permettono, nel 1984, di sfiorare il miliardo di dollari di fatturato. Alla crescita economica non può che corrispondere, naturalmente, una crescita di prestigio. Merito anche degli atleti sponsorizzati Nike, che ottengono risultati di altissimo livello: da Carl Lewis e Joan Benoit, senza dimenticare Alberto Salazar, vincitore della maratona di New York.
Il 1988 è un anno fondamentale per due motivi: sia perché si supera il miliardo di ricavi (passando dagli 877 milioni di dollari del 1987 ai 1200 milioni dell’anno successivo), sia perché prende il via “Just do it”, la campagna pubblicitaria più importante del marchio americano. Si tratta di un’incitazione semplice ma efficace, che invita le persone a lavorare e faticare per non perdere di vista i propri sogni.
Mentre gli anni Ottanta si concludono con un fatturato superiore ai due miliardi di dollari (merito anche dei 5300 dipendenti sparsi in tutto il mondo), gli anni Novanta si aprono con un’espansione geografica ancora più forte.
Gli anni ’90
L’impegno verso temi ambientali e sociali viene affiancato alla ricerca di nuovi prodotti, come le calzature per il fitness e per l’attività fisica da effettuare negli ambienti chiusi. Nell’ultimo decennio del Novecento, inoltre, lo sponsor Nike campeggia sull’abbigliamento dei campioni più conosciuti: Pete Sampras e Andre Agassi nel tennis, Michael Jordan nella pallacanestro, Michael Johnson e Carl Lewis nell’atletica, la nazionale brasiliana di Ronaldo nel calcio.
Diversi programmi improntati alla sensibilizzazione ambientale vengono promossi, anche attraverso il Codice di Condotta istituito nel 1992, che obbliga tutti i licenziatari e partner Nike del mondo a garantire precisi standard di comportamento che assicurino un livello salariare adeguato ai dipendenti. La responsabilità sociale dell’azienda trova conferma anche in PLAY, progetto il cui acronimo significa “Participate in the lives of America’s youth”, che si propone di sostenere attività ricreative e sportive tra le generazioni più giovani.
Anni recenti
Annualmente, Nike regala a organizzazioni no profit il 3% del fatturato mondiale: una beneficenza effettuata tramite denaro o prodotti specifici. Solo nel 2004, la somma complessivamente donata supera i 37 milioni di dollari. Nello stesso anno, per altro, viene lanciato Livestrong, il braccialetto giallo messo in commercio dalla “Lance Armstrong Foundation”, la fondazione dell’ex ciclista Lance Armstrong, finalizzata a finanziare la ricerca contro il cancro. Indossato in un primo momento soprattutto dagli sportivi, al Tour de France e agli Europei di calcio, il braccialetto si trasforma in una moda, esibita da divi dello spettacolo, calciatori e vip.
Nel frattempo, i ricavi economici hanno continuano a crescere: il 2004 si chiude con più di dodici miliardi di utili, e una crescita di più del 12% rispetto all’esercizio dell’anno prima. Nello stesso anno, Philip Knight, fondatore dell’azienda, lascia il proprio posto a William Perez, che diventa direttore esecutivo, Ceo e presidente; Knight conserva solo la carica di presidente del Cda.
Negli ultimi anni, Nike prosegue nel suo doppio progetto commerciale e sociale, mettendo al primo posto valori come l’innovazione, la creatività e l’impegno, in una costante ricerca che si propone di favorire l’ispirazione di ogni atleta nel mondo.