Slender man: trama, recensione e trailer del film
Slender man è un film horror del 2018 diretto dal regista francese Sylvain White. La data di uscita italiana è il 6 settembre 2018. Lo Slender Man – che in italiano significa Uomo esile – è un personaggio nato nel 2009 come fenomeno del web. Creato da Victor Surge (nome d’arte di Erik Knudsen), è solitamente protagonista di racconti dell’orrore e videogiochi. Ambientato in una cittadina del Massachusetts, il film vede tra le attrici protagoniste Joey King, Julia Goldani Telles, Annalise Basso e Jaz Sinclair.
Approfondimento
Slender man, trailer del film
Trama
Durante una sorta di seduta spiritica tecnologica cinque ragazzine guardano i video dello Slender man, un’invenzione di un professore americano che ha modificato con Photoshop l’immagine di un uomo alto e senza volto. Nei video lo si vede comparire accanto a ragazzini sparsi in varie cittadine dell’America, i quali appena lo vedono scappano terrorizzati.
Le ragazzine protagoniste della storia, tutte adolescenti, vivono una sorta di possessione cibernetica e da quel momento in poi le loro giornate si trasformano in un inferno. Ognuna di loro viene perseguitata da questo Slender man, il quale si muove vicino ai boschi e non ha un volto.
Prima viene rapita una di loro, forse la più fragile e suggestionabile. Poi anche le altre vivono in solitudine un’esperienza di puro terrore. Fino a quando si rendono conto che il meccanismo che hanno messo in moto non si può più fermare.
Locandina del film
Recensione e giudizio
E’ un film minore dove gli ingredienti classici dell’horror vengono utilizzati male. Ad esempio di fronte ai momenti in cui si intuisce che lo Slender man sta per apparire, tutta la tensione viene rovinata da un’ingenuità del regista, oppure nella recitazione troppo carica delle ragazze.
La trama invece segue l’impostazione classica del topo in trappola. Ogni sforzo che le ragazze fanno per salvarsi le fa sprofondare sempre di più nel terrore. Il finale vorrebbe raccontare il parallelo con la vera storia di questa assurda invenzione, che nella realtà sembra abbia influenzato due ragazze americane a tal punto da spingerle ad uccidere una loro amica. Ma anche il tentativo di rendere le cose tragiche e inevitabili, rende comunque il finale banale.
Le ragazze cercano di recitare al meglio, interpretando l’orrore secondo le loro diverse personalità, tuttavia sembrano più spaventate dalla bruttezza del film che dal mostro che le sta per ghermire nei loro letti. Lo stesso ritmo appare piatto anche nei momenti di più alta tensione.