Il significato dell’esistenza umana, libro di Edward O. Wilson
Edward O. Wilson ha vinto due premi Pulitzer, ha scritto libri di divulgazione che hanno venduto molte copie in tutto il mondo e sono stati apprezzati per l’originalità delle analisi ed è soprattutto famoso in Italia per il suo libro Formiche edito da Adelphi; i suoi libri suscitano sempre molto interesse, perché sono provocatori e riescono ad individuare, in modo preciso, ciò che più interessa nell’ambito della divulgazione. Così è successo anche per la pubblicazione de “Il significato dell’esistenza umana” edito da Codice edizioni.
Il significato dell’esistenza umana: analisi e temi trattati
Wilson affronta di petto l’argomento. Per lui il significato dell’esistenza non deve indirizzarsi verso la ricerca di una forza sovrannaturale che ha creato la realtà in cui viviamo, ma nella ricerca paziente e difficile di comprendere il significato della natura. Secondo lui, noi siamo nati dal caso. La nostra specie vive fra milioni di altre specie, pochissime delle quali si sanno organizzare come abbiamo fatto noi. La specie umana ha sviluppato un’intelligenza capace di dominare le altre specie ma la causa di questa intelligenza è un caso. Quindi non c’è alcuno scopo, se non quello di conoscerci e di approfondire la scienza in modo tale da poter comprendere totalmente la natura. Ma la scienza, che ci sta facendo scoprire come siamo e che cosa ci ha portato ad essere così, la sua ricostruzione della storia della biologia e delle scoperte in diversi campi scientifici, compresa l’astronomia, è molto interessante, ci sta dando anche un grande potere. Quello di trascinare tutte le altre specie che vivono in armonia con la Terra in una condizione di non ritorno, perché la nostra invadenza anche dal punto di vista climatico si sta avvicinando sempre più ad un punto critico.
Anche qui le teorie di Wilson non lasciano molto spazio alla speranza. Perché, per lo scienziato americano, la nostra conflittualità con gli altri e con noi stessi non è eliminabile, solo la consapevolezza che ci autodistruggeremo se non utilizziamo le conoscenze per migliorarci ci può fermare. Oramai le città continuano a crescere a dismisura e la nostra indole genetica che ci spingeva a creare delle tribù in lotta fra loro, viene spinta ai massimi livelli di tensione. Conoscere, quindi, come siamo cambiati e qual è la nostra natura ci impedirebbe di impazzire di spingerci verso il conflitto allargato. Dobbiamo pensare come se fossimo un’unica umanità. Per farlo, dobbiamo coniugare la conoscenza umanistica con le conoscenze scientifiche, l’una non può prescindere dalle altre e viceversa. La conoscenza umanistica ci permette di comprendere ed esprimere la condizione umana, mentre la scienza ci permette di comprendere perché i meccanismi che ci circondano e ci comandano funzionano in un certo modo. Questa alleanza culturale dovrebbe permettere all’uomo di raggiungere quell’equilibrio necessario a controllare la sua conflittualità.
Inutile cercare nella religione una consolazione che non ci potrà mai dare, mentre è giusto comprendere i limiti della religione e sapere quanto la ricerca della fede appartenga al codice genetico. Quanto antica sia la ricerca di Dio e quanto antica sia la decisione degli uomini di approfittare di questa attitudine. Wilson in “Il significato dell’esistenza umana” ritiene che “Se il potere euristico e analitico della scienza potrà essere unito alla creatività introspettiva delle discipline umanistiche, l’esistenza umana si eleverà acquisendo un significato infinitamente più fecondo e interessante“. Il suo libro apre molte porte e conduce il lettore verso una stimolante analisi del pensiero scientifico e del modo in cui si è evoluto negli ultimi anni.
Il dibattito sulla religione e sulla fede si divide in due ambiti: quello genetico, in cui Wilson identifica una necessità psicologica verso la ricerca del mistero e l’utilizzo sociale della fede che ha spinto molti uomini ad approfittarsi, fin dai tempi più remoti, di coloro che credono, costringe a prendere posizioni anche radicali. Benché sia suggestivo ragionare come l’uomo da sempre si sia sentito spinto a credere e quanto questo impulso sia legato all’evoluzione biologica, le tesi di Wilson in “Il significato dell’esistenza umana” costringono a riflettere in modo profondo e doloroso sul significato della ricerca del sacro e sul ruolo della spiritualità.