Seminatore al tramonto, analisi e storia del quadro di Van Gogh (1888)
Vincent van Gogh, durante la sua carriera artistica, dipinse molti quadri il cui soggetto era la vita agreste. Anche per il quadro qui analizzato e raccontato, intitolato Seminatore al tramonto, l’ispirazione arriva dai contadini. Vincent li aveva visti lavorare nei campi, sia durante il periodo in cui fu predicatore in Belgio, sia, in seguito, quando cercava soggetti a cui ispirarsi viaggiando per la campagna olandese e provenzale.
Approfondimento
Van Gogh e la vita di campagna
L’artista olandese fu sempre affascinato dalla vita di campagna. In giovane età, mentre lavorava per la ditta Goupil – una galleria d’arte specializzata in dipinti di paesaggi dell’Ottocento – si era innamorato dei quadri di Jean-François Millet; per lui era l’artista che più di ogni altro aveva rappresentato la vita nei campi, il lavoro dei contadini, l’armonia fra lavoro dell’uomo e natura. Van Gogh aveva copiato, rielaborato e variato i dipinti di Millet. Ma rispetto a lui aveva però rivisto con un occhio più realistico i paesaggi e il ruolo dei contadini. Tanto che, a differenza delle pitture del francese, l’olandese aveva mostrato meno idealismo e un’idea invece più concreta, quasi documentaristica, della vita nei campi.
In due articoli precedenti abbiamo analizzato due opere di Van Gogh correlate alla vita di campagna:
- La meridiana (o La siesta, 1889);
- Donne che portano sacchi di carbone (1882).
Seminatore al tramonto: il quadro di van Gogh
Anno di realizzazione
Il dipinto “Seminatore al tramonto” fu realizzato nel 1888.
Ubicazione
Attualmente è esposto al Museum Kröller-Müller di Otterlo (Paesi Bassi).
Descrizione
In quest’opera van Gogh mostra un idealismo particolare dell’uomo che lavora nei campi. Sempre rifacendosi alle opere di Millet e in particolare al “Seminatore” che tanto aveva apprezzato, crea un dipinto in cui i colori sono i protagonisti assoluti della tela.
L’opera fu realizzata in Provenza, dove van Gogh si era recato alla ricerca di una luce più intensa. Qui trovò colori più accesi, paesaggi più luminosi e anche dei soggetti da ritrarre. Su quest’ultimo tema, ebbe sempre difficoltà a trovare soggetti: leggi a tal proposito l’articolo sul suo autoritratto del 1889 – del Museo d’Orsay di Parigi.
Torniamo al quadro Seminatore al tramonto.
Esso è dominato da due colori complementari:
- il viola, che si espande nel terreno e che conquista anche il contadino, a dimostrazione dell’unità fra uomo e natura;
- il giallo delle spighe e soprattutto del sole, indiscusso protagonista della tela.
Il contadino ed il sole
Il contadino, infatti, non è al centro della tela. E’ il sole a promanare una luce vivificante, forte, intensa, rallegrante, energica e vigorosa, come se dominasse su tutto. Le pennellate rappresentano i raggi solari: queste sono inviate come delle piccole lance piene di forza; colpiscono il tutto, rendendolo meravigliosamente vigoroso e pieno di una felicità insaziabile.
E’ una magnifica allegoria che però non dimentica la fatica della vita nei campi. Mostra come il contadino sia fiero del suo lavoro mentre semina il terreno.
L’immagine del sole, astro considerato sin dall’antichità come metafora positiva di vita e forza, non fu utilizzato spesso da van Gogh che però amò molto il giallo e lo utilizzò spesso nei suoi dipinti.