Schema Ponzi
Lo schema Ponzi è una tecnica che sta alla base di una forma d’investimento ingannevole, con la quale chi propone l’investimento fa credere di poter avere ingenti guadagni a breve termine senza correre nessun rischio, a condizione che l’investitore recluti a sua volta altri investitori.
Funzionamento dello schema
Il truffatore propone al potenziale cliente un investimento promettendo rendimenti superiori ai tassi di mercato. Dopo la sottoscrizione, il cliente riceve effettivamente gli interessi promessi cosicché, sparsa la voce che l’investimento è effettivamente redditizio, il sistema attira nuovi potenziali investitori.
L’impostore che propone l’affare non investe in nessuna attività finanziaria i soldi dei suoi clienti, anche se questi ultimi vengono da lui indotti a credere che il capitale frutti altissimi interessi a seguito di complessi investimenti, che non vengono però documentati in modo chiaro. Le rendite invece sono simulate, poiché il capitale investito viene restituito maggiorato di un finto rendimento che, in realtà, è costituito dai soldi pagati dagli altri investitori.
Lo schema Ponzi riesce così ad auto-alimentarsi e funzionare, ma soltanto finché le somme, composte dal capitale maggiorato dei finti interessi, spettanti agli investitori non superino le somme ricevute dai nuovi clienti. Se ciò accade, gli investitori non recupereranno nemmeno il capitale investito e il sistema fallisce. Il rischio che il sistema crolli aumenta con l’aumentare del numero degli investitori.
Chi propone questo tipo di investimento truffaldino recluta i possibili clienti nelle cerchie delle proprie conoscenze, cercando di avvicinare soprattutto persone non competenti in materia finanziaria.
Il truffatore beneficia della sua buona reputazione, creata pagando i primi investitori che, lodando l’effettiva riuscita dell’investimento, reinvestiranno i soldi e parleranno bene dell’affare con altre persone, attirando nuove vittime. Una volta raggiunto il massimo guadagno, e prima che il sistema rischi di collassare da solo, il proponente potrebbe sparire nel nulla con i soldi versati dai clienti, oppure venire scoperto dalle forze dell’ordine.
Origine dello schema
Questa tecnica prende il nome da Carlo Ponzi, noto anche come Charles Ponzi, un italiano emigrato negli Stati Uniti, dove divenne uno dei più grandi truffatori della storia americana, noto per avere truffato tutta la nazione intorno ai primi del ‘900. Pur non essendo l’unico ad avere usato questa tecnica, il nome del sistema prese il suo nome poiché riuscì a mettere in atto questo raggiro finanziario su larga scala, coinvolgendo 40.000 persone. Partendo da una cifra di 2 dollari, arrivò ad accumularne 15 milioni.
Agli inizi del ‘900 furono introdotti i “buoni di risposta internazionale”, cioè dei coupon che venivano inseriti all’interno delle buste spedite all’estero, nel caso si desiderasse una risposta da parte del destinatario. Quest’ultimo, per affrancare la lettera di risposta, avrebbe utilizzato il buono scambiandolo con francobolli validi nel suo paese. Charles Ponzi scoprì che i buoni in Italia venivano venduti per l’equivalente di 6 centesimi, potendo poi convertirli in francobolli americani di valore superiore.
Il sistema che aveva congegnato consisteva nell’acquistare questi buoni inviando il denaro necessario ad un mandatario in Italia che li acquistava per poi spedirglieli negli Stati Uniti. Qui Ponzi scambiava i buoni con francobolli statunitensi, che poi rivendeva traendone un guadagno garantito. Dopo aver convinto amici e parenti dell’efficacia di questo sistema, le persone che gli affidavano i loro capitali aumentarono sempre più. Iniziò ad accumulare ingenti somme di denaro e a vivere nel lusso, ma iniziarono ad essere sempre di più le persone che si interrogavano su come Ponzi avesse potuto fare una fortuna in così poco tempo.
Nei suoi confronti si erano insinuati sospetti che, dopo attente investigazioni, si rivelarono fondati, poiché si scoprì che i profitti che Ponzi dava agli investitori non erano ottenuti dallo scambio dei buoni, ma presi dai soldi versati da altri investitori. Il 1° novembre 1920 viene arrestato e incarcerato. Venne poi fatto rimpatriare in Italia nel 1934. Emigrò successivamente in Brasile, dove morì nel 1949 in un ricovero per poveri.
L’11 dicembre 2008 lo statunitense Bernard Madoff è stato arrestato con l’accusa di aver truffato i suoi clienti e condannato a 150 anni di carcere per aver compiuto la più grande frode finanziaria della storia mondiale, messa in atto sul modello dello schema Ponzi. Dopo essersi guadagnato la reputazione di mago della finanza, le indagini fecero venire alla luce la frode, per un totale di circa 50 miliardi di dollari.