San Lorenzo

Celebrato il 10 agosto, San Lorenzo viene ritenuto il protettore dei pompieri, dei cuochi (secondo la leggenda, quando fu messo sulla graticola a bruciare, a un certo punto, pervaso dall’amore divino e non soffrendo il calore del fuoco, avrebbe gridato: “Da questa parte sono arrostito, giratemi”), dei bibliotecari, dei librai, dei vermicellai, dei pasticceri, dei lavoratori del vetro e dei rosticceri.

San Lorenzo
San Lorenzo

San Lorenzo inoltre è patrono di numerose località italiane, tra le quali si ricordano Grosseto, Sant’Agata li Battiati, Tivoli, Perugia, Aidone, Boroneddu, Rose, Budrio, Propata, Nocciano, Rocca Santa Maria, Marano sul Panaro, Gatteo, Malfa, Carro, Cairo Montenotte, Castelmauro, Abbadia Lariana, Olgiate Olona, Varmo, Vetto, Nuvolera, Lazzate, Fiesse, Casazza, Palosco, Mortara, Manerbio, Mandello del Lario, Gorla Minore, Chiavenna e Berzo Demo.

Vita di San Lorenzo

Lorenzo nasce nel 225 a Huesca (Osca), ai piedi dei Pirenei, in Aragona. Le notizie sulla sua vita, a dispetto della notevole devozione popolare che lo ha riguardato, sono decisamente scarse. Spedito a Saragozza ancora giovane al fine di concludere gli studi teologici e umanistici, ha modo di conoscere il futuro papa Sisto II, che insegna in città. Tra i due si instaura una profonda amicizia, che prosegue quando entrambi si spostano a Roma.

Lorenzo viene nominato arcidiacono il 30 agosto del 257, quando Sisto diventa vescovo di Roma: in pratica, gli spetta il compito di gestire nella diocesi di Roma le attività caritative, assistendo oltre mille vedove e persone povere. In Italia egli si distingue per l’integrità dei costumi, per la carità verso i più poveri e per la pietà: chiamato a provvedere agli orfani e a custodire le offerte, diventa uno dei personaggi più famosi della cristianità dell’epoca.

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San Lorenzo muore il 10 agosto 258, dopo che l’imperatore Valeriano ha diffuso un editto che impone di mettere a morte tutti i diaconi, i presbiteri e i vescovi. Il 6 agosto tocca a Sisto II essere ucciso in compagnia di alcuni suoi diaconi, dopo essere stato catturato mentre nelle catacombe di San Callisto celebra l’eucaristia; Lorenzo, invece, viene risparmiato, così che possa consegnare ai soldati i tesori appartenenti alla Chiesa.

Quando l’imperatore stesso gli chiede di consegnargli i tesori, egli risponde, mostrando ammalati e poveri: “Sono questi i tesori della chiesa”. Affidato al centurione Ippolito in custodia, viene rinchiuso nei sotterranei del palazzo imperiale, in un luogo umido e buio: suo compagno di cella è un tale Lucillo, cieco, che viene catechizzato e convertito da Lorenzo alla dottrina di Cristo; grazie a una polla d’acqua che emerge dal suolo, viene anche battezzato e riacquisisce la vista.

Ippolito, resosi conto dell’avvenimento miracoloso, rimane colpito dalla straordinarietà dell’evento e dalla serenità dei carcerati; così, illuminato dalla grazia divina, diventa cristiano e viene a sua volta battezzato.

Il 10 agosto Lorenzo viene ucciso: muore a 33 anni molto probabilmente bruciato dopo essere stato collocato sulla graticola. Il suo cadavere viene condotto nelle catacombe di Santa Ciriaca, al Campo Verano. In seguito, anche Ippolito verrà condannato a morte, legato a dei cavalli e trascinato tra rovi e sassi.

A ricordare il martirio di Lorenzo a Roma furono erette le chiese di San Lorenzo al Verano (dove fu sepolto), San Lorenzo in Panisperna (dove fu ucciso) e San Lorenzo in Fonte (dove fu tenuto prigioniero).

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Stefano Moraschini

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