Safe House – Nessuno è al sicuro
Tobin Frost, interpretato da Denzel Washington, è un ex agente della CIA in fuga. E’ braccato da un gruppo di killer che lo sta inseguendo per tutta Johannesburg. Anche la CIA però lo sta cercando perché per anni ha trafficato e venduto segreti governativi in tutto il mondo. E quando entra nel consolato americano per chiedere asilo viene arrestato e portato in una safe house segreta per essere interrogato.
Lì trova Matt Weston un agente della CIA che sta svolgendo il suo periodo di prova come custode della safe house. Durante un assalto degli stessi uomini che danno la caccia a Frost gli agenti della CIA che lo devono interrogare vengono uccisi; solo Matt riesce a scappare portando con sé Frost.
Da quel momento inizia una fuga mozza fiato in cui la tecnica narrativa del thriller d’azione classico si unisce ad una regia brillante, attenta al dettaglio e al divertimento dello spettatore che viene catapultato in una storia piena di colpi di scena e di cambiamenti nei ruoli dei personaggi e nelle priorità del film. Tutto avviene velocemente senza che ci si renda conto di quante persone muoiono e di quanti danni i due protagonisti fanno attorno a loro.
La bravura del regista consiste proprio in questo: cambiare prospettiva velocemente senza lasciare il tempo a nessuno di capire quello che succede fino al finale del film in cui tutti rischiano la vita e se ne salva solo uno. Sembrerebbe un film qualunque che segue la classica ricetta di violenza e colpi di scena ma dopo le prime scene ci si rende conto che il film è ad un livello più alto in cui la recitazione, non straordinaria, ha però un ruolo importante perché permette di scambiare i ruoli fra i vari personaggi con la stessa rapidità con cui cambiano gli scenari e i luoghi d’azione del film.