Il ponte di Langlois (opera di Vincent Van Gogh)

Nel 1888, Vincent Van Gogh si trasferì ad Arles, un comune provenzale di cui il pittore si innamorò e che, da subito, lo indusse a realizzare dipinti importanti. Fra questi “Il Ponte di Langlois“, un olio su tela realizzato nel marzo del 1888 e che, attualmente, è esposto nel Rijksmuseum Kroller-Muller a Otterlo, in Olanda.

Ponte di Langlois - Van Gogh - Pont de Langlois
Il ponte di Langlois (Pont de Langlois, Van Gogh, 1888)

Il ponte di Langlois: analisi del dipinto

Van Gogh era attratto dal luogo e dallo scenario che ogni giorno poteva ammirare indisturbato e decise di conoscerlo attraverso la sua arte. Il ponte attraversava un vecchio canale situato nella periferia di Arles e collegava la cittadina con Port-de-Bouc.

Il pittore olandese realizzò diversi disegni e tre dipinti di questo luogo. La sua attrazione per il ponte e per il contesto naturalistico che lo circondava era dovuto alla somiglianza di alcuni paesaggi olandesi con l’idea che il pittore, all’epoca, aveva del Giappone.

Il Giappone è una terra che Van Gogh non aveva mai visitato. La immaginava come una terra sublime. Un luogo in cui la limpidezza dei colori era per lui un esempio magnifico di ciò che stava cercando di realizzare.

Ponte di Langlois - fotografia
Una recente fotografia del Ponte di Langlois

Influenza dell’arte giapponese

La sua conoscenza del Giappone si basava sulle stampe di artisti come Katsushika Hokusai e Ichiryusai Hiroshige. Van Gogh aveva visto a Parigi le opere di questi artisti ed era rimasto profondamente colpito. Il lavoro di Hiroshige, in particolare, aveva permesso a Van Gogh di sperimentare un nuovo modo di utilizzare i colori. Con “Il ponte di Langlois” realizzò la prima di una lunga serie di nuovi paesaggi. In particolare, Acquazzone Improvviso Sul Ponte Ōhashi Ad Atake e Nagabuko sono i due dipinti che Vincent conosceva meglio del maestro giapponese. Del primo aveva realizzato anche una copia quando viveva a Parigi.

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Il ponte di Langlois” è stato realizzato in cinque copie diverse fra loro. In ognuna, Van Gogh ha cambiato alcune cose: i personaggi ritratti, il suo punto di vista, alcuni colori. Per questo il quadro, nel tempo, ha assunto un’importanza notevole nell’opera di Van Gogh.

Un'altra versione del Ponte di Langlois, dipinto da Van Gogh
Un’altra versione del Ponte di Langlois, dipinto da Van Gogh

Van Gogh e l’esperimento dei colori

Questa rappresenta la sperimentazione, soprattutto nel colore, che il pittore stava affrontando in quel periodo. Inoltre, il dipinto è uno dei più importanti del periodo provenzale di Van Gogh. Durante tale periodo il pittore olandese produsse una notevole quantità di opere.

Le opere realizzate in questo periodo sono composte da colori molto vivaci, ampie pennellate e l’uso abbondante del colore. Inoltre, la profondità e la fuga degli elementi creano un’ampiezza asimmetrica del dipinto.

Ponte di Langlois ad Arles (Langlois Bridge at Arles) – Il ponte da un'altra veduta
Ponte di Langlois ad Arles (Langlois Bridge at Arles) – Il ponte da un’altra veduta

In questo, come in altre opere di quel periodo, possiamo notare le tracce degli impressionisti sul modo in cui Van Gogh distribuisce il colore. Ad esempio, lo specchio d’acqua quasi appare privo dei riflessi di luce. E’ come una massa compatta che sembra inglobare il resto del dipinto. La forma è aiutata anche dal punto di fuga oltre il ponte, su cui sta passando un carretto.

Van Gogh, con quest’opera, cambia il modo di dipingere che lo aveva contraddistinto durante il periodo parigino e assume una pittura più sintetica ed essenziale, conseguenza del suo amore per l’arte giapponese.

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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