Testa o croce: da dove deriva, come si dice in inglese, è veramente imparziale?
Approfondimento
Da dove deriva il termine testa o croce
Il termine testa o croce è molto comune e si utilizza quando si deve effettuare una scelta tra due possibilità, utilizzando la tecnica del lancio di una moneta.
Associando la propria scelta alla testa o alla croce, decretiamo quella ottenuta a seconda di quale faccia della moneta sarà mostrata dopo averla lanciata in aria (o averla presa al volo tra le mani).
Questa tecnica cambia il suo nome in base alle raffigurazioni presenti sulle facce delle monete utilizzate.
Il nome che attribuiamo comunemente in Italia deriva dalle monete raffiguranti il volto del re e il simbolo cristiano della croce.
Nell’antica Roma si chiamava “navis aut caput” (nave o testa), in quanto su alcune monete romane era raffigurata una nave su un lato e la testa dell’imperatore dall’altro.
Come si dice testa o croce in inglese
- In inglese “head or tail” (testa o coda), testa del monarca e coda del leone araldico;
Come si dice negli altri paesi
- in Germania, “Kopf oder Zahl” (testa o numero), dato che su di un lato della moneta era indicato il valore della stessa;
- in Irlanda, “heads or harps” (teste o arpe), in quanto questo strumento musicale è raffigurato sulle monete molto spesso;
- in Brasile, “cara ou coroa” (faccia o corona);
- in Messico “águila o sol” (aquila o sole);
- in Russia “орёл или ре́шка” (aquila o l’altro simbolo);
- ad Hong Kong testa o parola, dato che sulle monete il valore è scritto per esteso.
È veramente imparziale?
La logica farebbe pensare – e prevedere – che il lancio di una moneta porti al 50% di possibilità che esca Testa, e al 50% di possibilità che esca Croce.
Una ricerca del 2023 dimostra che la pratica del lancio della monetina non è imparziale.
Quando gettiamo in aria una monetina, il lato che guarda verso l’alto prima del lancio, vince nel 50,8% dei casi.
La ricerca sperimentale è stata condotta dall’università di Amsterdam, sotto la guida professor Eric-Jan Wagenmakers.
Il prof ha arruolato prima 5 studenti, che hanno compiuto 15mila lanci ciascuno, registrando i risultati. Poi ha accolto altri volontari, per un totale di 48. Questi hanno gettato in aria 46 dischi di valute diverse: i test registrati sono stati 350.757.
L’imparzialità del lancio della moneta era già stata messa in discussione e smontata matematicamente nel 2007. Allora, Persi Diaconis, Susan Holmes e Richard Montgomery della Stanford University (due matematici e uno statistico) elaborarono un loro modello.
Non si finisce mai di apprendere.