Olimpiadi: dall’età antica ai primi Giochi Olimpici moderni
Olimpia, situata nella parte nord-occidentale del Peloponneso in Grecia, è oggi un sito archeologico affascinante e di notevole importanza, essendo il luogo che ha visto nascere uno dei più grandi eventi sportivi del pianeta dei giorni nostri. Comprende i resti dei luoghi utilizzati per la preparazione e la celebrazione dei Giochi Olimpici, antichi templi, teatri e monumenti. Nel 1989 è entrato a far parte dei beni protetti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Approfondimento
Giochi Olimpici antichi
Le Olimpiadi antiche sono una celebrazione sportivo-religiosa che si svolge ad Olimpia in onore di Zeus, dio greco del cielo e del tuono, re e padre degli dei, sovrano dell’Olimpo. Ed è qui, che nel 776 a.C. viene stilata per la prima volta una lista: i primi vincitori dei primi Giochi Olimpici di cui è conservata memoria scritta.
Con il termine “Olimpiade” vengono solitamente indicati i giochi stessi, anche se impropriamente, poiché il termine indica in realtà il lasso di tempo intercorrente tra due celebrazioni dei Giochi Olimpici, cioè quattro anni.
Soltanto greci liberi che potevano vantare antenati greci potevano partecipare ai giochi, che inizialmente, prevedono soltanto una gara di corsa, lo Stadion.
Altre competizioni si aggiungono successivamente:
• Diaulos, corsa su distanza doppia dello Stadion;
• Dolicos, corsa di resistenza;
• Pugilato;
• Lotta;
• Pancrazio, arte marziale in cui è previsto l‘utilizzo di tecniche quali: sgambetti, pugni, calci, ginocchiate, gomitate, unghiate, tecniche di rottura delle dita, morsi, possibilità di strozzare l’avversario;
• Pentathlon, che comprende salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del disco, corsa, lotta;
• Hoplitodromos, corsa con le armi;
• Gare equestri, che comprendono corse dei carri e dei cavalli.
La durata dei Giochi è di sette giorni. I vincitori delle competizioni vengono decantati in poemi, immortalati in statue e adornati con una corona d’ulivo. Inoltre per tutta la durata dei giochi e in tutta la Grecia è sospeso ogni tipo di conflitto, ostilità o guerra: questa tregua è chiamata Ekecheiria, nella quale nessuno può essere infastidito o aggredito, soprattutto gli atleti e gli spettatori che recandosi ad Olimpia, si trovino ad attraversare territori nemici.
Il potere dell’Impero Romano sulla Grecia introduce la possibilità di partecipare ai giochi anche ai Romani, ai Fenici e ai Galli. Il riconoscimento del Cristianesimo quale religione ufficiale, causa l’interruzione dei giochi quando, nel 393 d.C, l’imperatore Teodosio I e il Vescovo di Milano Ambrogio, li vietano perché visti come una festa pagana.
Giochi Olimpici moderni
Dopo 1500 anni di interruzione, Pierre de Coubertin, pedagogista e storico francese, fonda nel 1894 il Comitato Olimpico Internazionale, con l’intento di promuovere la pace e la comprensione tra i popoli attraverso lo sport. La sua proposta viene accolta con entusiasmo: i Giochi Olimpici vengono così reintrodotti nel 1896.
Alcune regole vengono modificate: la possibilità di partecipazione da parte delle donne (a partire dal 1900) e di atleti di tutto il mondo, lo svolgimento dei giochi in nazioni sempre diverse e il divieto di partecipazione per i professionisti. Quest’ultima regola viene poi abolita negli anni ’90.
Città designata per i primi Giochi Olimpici moderni è Atene, Grecia. Il 6 aprile 1896 nello Stadio Panathinaiko, l’unico al mondo ad essere stato costruito con marmo pentelico, si svolge la cerimonia di apertura per l’inaugurazione dei primi Giochi Olimpici dell’era moderna. I Giochi sono ufficialmente aperti da re Giorgio I di Grecia che davanti ad un pubblico gremito di 80.000 persone pronuncia le sue parole “Dichiaro aperti i primi Giochi olimpici internazionali di Atene. Lunga vita alla Nazione, lunga vita al popolo greco”, con gli atleti raggruppati ed allineati per nazione.
Si svolgono 43 gare riguardanti nove discipline sportive: atletica leggera, ciclismo, ginnastica, lotta, nuoto, scherma (unico sport in cui i professionisti hanno il diritto di partecipare), sollevamento pesi, tennis, tiro a segno. Partecipano 341 atleti provenienti da 14 nazioni.
Le competizioni durano 10 giorni, durante i quali la capitale greca viene adornata di lanterne e luci, bandiere addobbate, il Partenone illuminato da luci multicolore. Numerosi eventi sono organizzati durante la festa olimpica: fiaccolate, concerti per gli inni nazionali stranieri e rappresentazioni teatrali di antiche tragedie greche.
I primi classificati di ciascuna competizione vengono premiati con una medaglia d’argento, che hanno sul un lato la rappresentazione di Zeus con in mano un globo sul quale è posta la Vittoria Alata e la scritta Olimpia in greco, mentre sull’altro è raffigurata l’Acropoli di Atene con la scritta “Giochi olimpici internazionali”. Ricevono inoltre una corona d’olivo e un attestato. I secondi classificati ricevono una medaglia di rame e un ramo d’alloro.
I primi Giochi Olimpici dell’era moderna si chiudono il 15 aprile 1896.
Simboli olimpici
“Citius, altius, fortius” è il motto latino dei Giochi Olimpici che significa “Più veloce, più in alto, più forte” ed è il motto ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale fondato nel 1894 da Pierre de Coubertin.
I cinque cerchi intrecciati su sfondo bianco, il più noto simbolo olimpico, rappresentano, come recita la Carta Olimpica: “l’unione dei cinque continenti e l’incontro degli atleti di tutto il mondo ai Giochi Olimpici”. Europa, Asia, Africa, America e Oceania rappresentate rispettivamente con i colori blu, giallo, nero, verde e rosso.
La fiamma olimpica, contenuta nella fiaccola olimpica, attraverso una staffetta viene portata al braciere olimpico della città che ospita i Giochi, dove la fiamma brucia per tutto il periodo delle competizioni olimpiche. Coloro che portano la fiaccola vengono chiamati “tedofori”, cioè portatori della teda, fiaccola cerimoniale. Ancora oggi, la cerimonia di accensione della fiaccola avviene ad Olimpia molti mesi prima dell’inizio dei Giochi, da parte di alcune “sacerdotesse” impersonate da attrici.
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