Gli occhi dell’eterno fratello: libro di Stefan Zweig
La storia narrata da Stefan Zweig nel libro intitolato Gli occhi dell’eterno fratello riguarda Virata, un nobile guerriero che molti anni prima della venuta su questo mondo di Buddha, ha percorso la strada dell’illuminazione.
Approfondimento
Il percorso di Virata
Virata affronta tutti i cambiamenti di consapevolezza che l’esistenza gli dona, fino a raggiungere l’illuminazione suprema. Questo percorso è narrato con un linguaggio poetico, incisivo, terribile, grazie al quale Zweig incastona nelle nostre teste un personaggio multiforme che cerca incessantemente di non nuocere agli altri ma di trovare un equilibrio quasi impossibile fra la sua vita e la libertà delle altre persone.
Virata è un guerriero, spietato ma giusto, forte e imbattibile che comprende quanto la sua vita sia lontana dalla giustizia quando, proprio per un atto di giustizia, uccide senza saperlo suo fratello. E allora lascia la spada e diventa il giudice più giusto fra i giusti, fino a quando non comprende che giudicare è una responsabilità insopportabile, perché genera conseguenze che non si possono comprendere se non vengono vissute sulla propria pelle.
La ricerca personale
Nella sua personale ricerca della verità, Virata non vuole insegnare nulla ma vuole solo separarsi dalla violenza, dalla colpa che il potere genera nel momento in cui si impone sugli altri. Tuttavia, anche l’isolamento più radicale, l’eremitismo più severo generano conseguenze che influiscono sugli altri.
Virata è un esempio per tutti, le sue azioni inevitabilmente influenzano il pensiero di chi lo osserva o peggio di coloro che vengono a conoscenza del suo comportamento e delle scelte che compie. L’unico modo per affrancarsi dal pericolo di influire sulle menti delle altre persone è quello di vivere in modo da non essere nemmeno più un esempio.
Commento al libro
Stefan Zweig racconta una storia, una favola allegorica che ricorda Siddartha di Hermann Hesse, un Buddha ante litteram che cerca l’illuminazione.
Tuttavia, Virata non è un maestro, non vuole esserlo, è un essere umano che si rende conto con sgomento che le sue azioni portano doni insignificanti come il potere, la gloria, la fama, la popolarità, per poi instillare nell’anima il peccato, la violenza, la severità, la cattiveria e indirettamente anche l’omicidio.
Tutto parte da questo, da un fatto di sangue, dal quale scaturisce la consapevolezza di Virata, appresa nel tempo che, sia un fatto tragico, immenso nella sua drammaticità come un omicidio, quanto un fatto piccolo, insignificante, come un esempio indiretto, per sentito dire, porta a conseguenza che possono essere gravi.
Zweig ha scritto un piccolo gioiello, la cui allegoria sfugge qualsiasi categoria e rappresenta una verità dai molteplici ritorni.
Dati sintetici
- Titolo: Gli occhi dell’eterno fratello
- Autore: Stefan Zweig
- Collana: Biblioteca minima
- Edizione: Adelphi editore
- Online: il libro su Amazon
L’inizio del libro
Questa è la storia di Virata,
che il suo popolo celebrò con i Quattro Nomi della Virtù,
ma del quale nulla è scritto nelle cronache
dei potenti e nemmeno nei libri dei saggi,
e il cui ricordo gli uomini smarrirono
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