Net Art

Ai tempi di Internet non poteva non prendere forma anche una nuova arte: la Net Art. Essa è una forma d’arte appunto che nasce e si sviluppa sulla Rete. Nacque a cavallo dei primi Anni Novanta, proprio quando fece la sua comparsa il web. È un’arte digitale e ancora oggi si evolve giorno dopo giorno. Da quando è nata si è sviluppata in varie correnti artistiche come il datamoshing, l’ASCII art e la BioArt, sfruttando proprio le possibilità artistiche e creative che si possono sviluppare attraverso l’informatica.

Net art - The file room - Antoni Muntadas
The File Room, di Antoni Muntadas, è una delle opere Net art più famose

È un continuo esplorare di nuove frontiere sempre alla spasmodica ricerca della perfezione. Così si assiste a un insieme confuso e informe di caratteri speciali che in realtà, con un semplice click, danno la possibilità di ammirare il velo di Maya che nasconde una vera opera d’arte.

Tra le prime storiche opere della Net Art vi sono “Wax Web” di David Blair e “The File Room” di Antoni Muntadas.

Wax Web

YouTube video

The File Room

The File Room (nella foto in alto) è un’installazione fisica temporanea collegata a un database online aperto il quale contiene record di casi passati di censura in tutto il mondo. La sua missione è quella di riproporre il materiale cancellato e represso. Per sua natura non può essere completata, pertanto i visitatori sono invitati ad aggiungere le proprie istanze di censura, artistica e culturale, in questo archivio aperto. In netto contrasto con la giocosità che ha segnato molti dei primi progetti web e Net art, l’estetica di The File Room è cupa. Attraverso l’esplorazione di questi archivi appare chiaro che la censura non è solo una tattica palesemente repressiva, ma anche un aspetto della natura contestata della conoscenza nel suo insieme e delle strutture ideologiche largamente invisibili che la plasmano.

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ASCII Art

Lavori in ASCII art, che sono molto complessi e realizzati alla perfezione. Si tratta di composizioni artistiche realizzate appunto con il codice ASCII, cioè disegni realizzati con caratteri alfanumerici e caratteri speciali, tra cui la punteggiatura, gli accenti e tanto altro. Si possono trovare ritratti che sono soggetti reali e ben riconoscibili. Di norma, questa forma d’arte, viene utilizzata per realizzare oltre ai ritratti, anche panorami, nature morte o scritte pubblicitarie.

Net ART: ASCII Art Che Guevara
Net Art: il celebre ritratto di Che Guevara realizzato con l’Arte ASCII

Net Art dal vivo

La Net Art sbarca oltre i confini della semplice raffigurazione, ponendo l’accento sulla propria espressività anche con performance artistiche dal vivo. È il caso delle rappresentazioni tramite webcam degli italiani Eva e Franco Mattes che hanno dato vita alla loro opera, “No Fun”, che tradotto significa: nessun divertimento, dove i due artisti hanno inscenato un suicidio e l’hanno poi messo in diretta su piattaforme come Chat Roulette e altre.

Arte digitale in vendita

La Net Art è anche in vendita attraverso i portali artistici. Succede proprio come se fosse una tela, una scultura o un oggetto in ceramica. L’idea porta la firma di Rafael Rozendaal, che è stato definito il nuovo Raffaello. I prezzi superano varie migliaia di dollari, ma nonostante tutto, l’artista è riuscito a creare un vero mercato per siti web artistici.

Altro progetto interessante è quello realizzato dal net artista canadese Jon Rafman. L’artista si è fatto ispirare da Google Street View, cioè dalle scene tratte dalla vita quotidiana. Ne è nato il suo 9-Eyes. Si tratta di un blog tumblr dove l’artista raccoglie le immagini più importanti e significative che sono state realizzate dalla Google car, che è appunto dotata di nove occhi elettronici.

Nat art - Face hacking
Face hacking

Face-hacking

Un’altra branca della Net Art è il face-hacking. Questo tipo di arte viene realizzata sfruttando proiettori sempre molto precisi che servono a realizzare statue viventi con espressioni facciali vivide e molto realistiche.

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Serena Marotta

Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. "Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi" è il suo primo libro. È giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.

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