Morozzi Gianluca: Lo specchio nero (2015)
Approfondimento
ritorno al passato
mi sono persa un po’ via. tante cose da fare, tanto sonno, tanto di tutto. ma ci sono e ho indietro mille libri di cui raccontare. ho iniziato a leggere gianlucamorozzi un sacco di anni fa, quando ancora non pubblicava un libro al mese, quando lo conosceva poca gente. e ora ho letto lo specchio nero – guanda, 2015.
lo specchio nero è uno dei libri del filone noir di morozzi, che è quello che preferisco ma invece di parlarne vorrei farvi leggere qualche mail del passato. leggerete solo le mail mie, ché la risposta c’è stata sempre ma non la pubblico per privacy dello scrittore.
05/09/2005
teo parlava tanto di te del tipo sono stato a dormire da lui l’ho sentito lo vedo a torino non sai chi è arrivato quando sei andata via tu dal totem è arrivato il morozzi.
ed io scettica ed un po’ stufa di questi scrittori bolognesi che-pregiudizio mio-raccontano di studenti universitari rasta con clark e sciarpe colorate, portici rossi, canne e incensi, vespe notturne o bici diurne e il pratone e i concerti e guardiamo le stelle dalla mia mansarda che faccio tanti sacrifici sai per mantenermi. e quante palle tutto uguale.
non la reggo più, la bologna dei libri, nemmeno che so, quella di lucarelli. non reggo più bologna in toto a dire il vero ma penso sia perché non la conosco. o perché del mondo degli universitari pur facendola anche io, ho frequentato poco.
però teo e dài e dài e allora avevo prima letto diecicosecheblabla e trovatolo molto carino ma teo diceva è un’opera giovanile. boh poi un po’ per curiosità o che ne so, ho preso blackout e giuro una folgorazione. letto un sabato mattina tutto sbagliato (il sabato, non il libro), e l’ho adorato.
grazie, grazie, grazie.
08/09/2005
avrei dovuto leggere l’era del porco prima e blackout poi. o forse no. perché per quanto abbia adorato alcune cose dell’era (e non parlo di francesca quella con le tette e la bocca giganti), quello è si un po’ un libro bolognese. che si autoriconosce di esserlo forse, ma bolognese. allora, l’avessi letto prima, non so se avrei provato blackout. allora va bene cosi. avendolo letto dopo, continuo a preferire il blu.
i complimenti già fioccano in giro no? quando uno inizia ad essere messo nelle antologie vuole dire che lo si conosce. quando li trovi, i suoi libri senza andarli a cercare, vorrà dire qualcosa. allra scusa, ma complimenti basta, perché siamo tutte persone ed ognuno ha il suo talento. però, posso dire, che scrivi interessante.
ed ogni libro va ringraziato forse, per quello che mi da. leggere è la cosa piu importante che ho.
ciao
17/05/2007
piacevole incontrarti a torino.
comunque.
stato all’italia sul 2 recentemente? definito come scrittore noir? noir te, che dopo un flash per blackout, ti ostini a scrivere di ottusi studenti fancazzisti bolognesi che non ce la faccio più?
una collega oggi mi fa ho visto all’italia sul 2 uno scrittore noir, di cui mi avevi parlato tu, rasato, con un po’ di pancetta (!) etcetc.
à bientot
annaamicaditeo-con la maglietta di stewie.
e questo per me è gianluca morozzi. e nonostante nelle sue risposte mi avesse parlato di un romanzo complesso in scrittura, quel romanzo non l’ho più visto uscire e nel frattempo ha scritto trecentolibri e ne ho letti molti e alcuni mi hanno proprio preso un po’, per me però è sempre quello lì, quello di francesca dellera.