Moka Bialetti: storia e curiosità di un celebre prodotto di design
La Moka Bialetti è una caffettiera celeberrima. E’ un oggetto di design storico, che ha reso il disegno industriale italiano famoso in tutto il mondo. E’ presente tutt’oggi nella collezione permanente della Triennale di Milano e anche in quella del MoMA di New York. Prima di raccontare la storia di questa macchina per il caffè, facciamo un passo indietro.
Approfondimento
Milano e il caffè espresso
Il caffè italiano ha una sua identità precisa e generalmente quando si parla di caffè espresso si pensa all’Italia. Tuttavia il caffè è originario del mondo islamico ed è in quei luoghi esotici sono nate le leggende della sua origine. Fu però in Italia, e più specificatamente a Milano, che nacque l’espresso.
Nel 1905 il caffè espresso veniva realizzato dalle macchine a caldaia Pavoni, le quali producevano, grazie all’ intervento di esperti operatori delle dosi concentrate di caffè che venivano consumate con la proverbiale tazzina.
Questi macchinari, per quanto all’ avanguardia, non potevano essere utilizzati nelle abitazioni domestiche perché erano ingombranti e di non semplice utilizzo.
Moka Bialetti: l’idea
Alfonso Bialetti ebbe l’idea, nel 1933, di realizzare una piccola macchinetta che permettesse ad ogni famiglia italiana – e non solo – di prodursi in casa un espresso buono ed economico. Bialetti apparteneva ad una famiglia che da generazioni lavorava il metallo. Fu in Francia che Alfonso imparò a lavorare l’alluminio, apprendendo la tecnica di fusione a conchiglia.
Imparati i segreti dell’alluminio Bialetti rientrò in Italia e nel 1908 aprì un suo laboratorio.
L’alluminio si trova in grandi quantità sul territorio nazionale e grazie alle posizioni del fascismo per quanto riguardava le esportazioni, l’alluminio fu per molto tempo un materiale che poteva avere a prezzi bassi. Il progetto di Bialetti che riprendeva le forme del déco, fu geniale.
L’imprenditore riuscì a realizzare una macchina ottagonale divisa in tre parti:
- una caldaia per la raccolta e l’ebollizione dell’acqua;
- un filtro;
- un bricco in cui il caffè fluisce dopo essere stato riscaldato.
La Moka Bialetti viene tuttora venduta in tutto il mondo.
La sua fortuna è dovuta, oltre che alla genialità di Alfonso Bialetti, anche alla capacità del figlio Renato Bialetti di lavorare sull’esportazione e sulla comunicazione, pubblicità e marketing.
L’omino coi baffi, simbolo storico della moka, fu un’invenzione di Paul Campani che nel 1953 lo disegnò per una campagna pubblicitaria che ha fatto epoca: è uno dei contenuti promozionali più ricordati quando si parla di Carosello. Già nel 1954 la Moka Bialetti veniva venduta in un milione di esemplari.