Il Sole rosso (Le Soleil rouge): quadro di Joan Mirò
Tra le opere del pittore e scultore Joan Mirò, troviamo “Il Sole Rosso (Le Soleil rouge)“, realizzato nel 1967. Joan Mirò, in questo periodo, realizza opere sempre più astratte caratterizzate da tratti e linee di colori crudi e piatti che hanno lasciato senza dubbio un segno artistico indelebile nel panorama della pittura internazionale.
Analisi del quadro
Il pittore utilizza colori di forte impatto. Le tonalità cromatiche spaziano dal rosso, al blu, al giallo arrivando al nero. L’artista si avvicina con la sua tecnica in modo particolare al mondo della fantasia che ispira da sempre i più piccini. In quest’opera, come nelle altre, è chiaramente evidente il gusto per la vivacità cromatica e il senso del fantastico della tradizione mediterranea. La cromia è intensa, i colori sono brillanti, i segni quasi infantili stanno a simboleggiare la spensieratezza grazie alla semplicità della tecnica artistica pittorica.
Il Sole rosso (Le Soleil rouge): il quadro
Nel dipinto, sullo sfondo appare il Sole che viene visto come un enorme palla di fuoco raffigurato usando la sua tecnica surrealista, dipingendo le cose così come le vedeva la sua immaginazione. Mirò si ispira alle tematiche principali del Surrealismo: amore inteso come fulcro della vita, sogno e follia che sono considerati i mezzi per superare la razionalità e liberazione dell’individuo dalle convenzioni sociali. L’artista non rappresenta la realtà vera e propria ma come sempre quella del suo inconscio. Nel suo quadro sono predominanti gli elementi surreali che danno accesso a ciò che sta oltre il visibile. Il pittore dipinge immagini nitide e reali ma accostandole tra di loro senza alcun nesso logico.
Joan Mirò vive nel suo allucinato mondo parallelo popolato di forme geometriche colorate sospese, ricercando l’interiorità delle cose con crescente astrazione. Nel quadro viene da una parte messa in evidenza la razionalità cosciente, e dall’altra parte la liberazione delle potenzialità immaginative dell’inconscio per il raggiungimento di uno stato conoscitivo “oltre” la realtà (sur-realtà) in cui veglia e sogno sono entrambe presenti e si conciliano in modo armonico e profondo.
Un particolare interessante è costituito dal colore del Sole, che presenta un grado di luminosità molto intenso e che conferisce un carattere fantastico e soprannaturale all’aspetto dell’astro, facendo sì che esso spicchi in modo molto più accentuato sullo sfondo di quanto avrebbe consentito una resa definita più realistica. Il cielo passa in secondo piano e lo troviamo al di sotto del Sole. Tutto attorno è caratterizzato da una serie di immagini: puntini, asterischi, cerchiolini, palline che stabiliscono tra loro rapporti molto semplici e avventurosi.
Nel dipinto, l’artista ci racconta la giornata del Sole rosso, da quando nasce a quando tramonta, di una luna gelosa, dell’uccellino tutto giallo, di una stella blu innamorata e di un bambino che tenta di scalare un filo lunghissimo di aquiloni. L’importante per Mirò è non smettere di sognare mai, con la sua fantastica o fantasmatica proiezione del “sogno” e del pensiero subcosciente in una visionaria pseudo-realtà.