Qual è il mare più profondo del mondo?
Uno dei punti più estremi del mondo è localizzato in una zona nell’Oceano Pacifico, a sud del Giappone, ad est delle Filippine e a nord della Nuova Guinea: è il Challenger Deep, il punto più profondo del nostro pianeta sotto il livello del mare. E’ di fatto il punto del mare più profondo del mondo.
Il Challenger Deep fa parte della depressione oceanica chiamata Fossa delle Marianne, o Mariana Trench, che prende il nome dalle omonime isole vicine, situate a circa 2.400 km ad est delle Filippine, a loro volta così chiamate in onore di Marianna d’Asburgo regina di Spagna.
La Fossa delle Marianne forma un arco lungo circa 2.550 Km, ha una larghezza media di circa 70 Km e si trova in corrispondenza di due placche tettoniche, quella del Pacifico e quella delle Filippine, in una zona di subduzione, ovvero una zona in cui si verifica lo scorrimento di una placca sotto un’altra placca. In questo caso, la placca del Pacifico si insinua sotto la placca delle Filippine. Lo studio di questo aspetto della Fossa delle Marianne risulta estremamente significativo in ambito scientifico poiché può essere causa di forti terremoti e violente eruzioni vulcaniche che si verificano in tale zona.
Approfondimento
Primi rilievi
Questa zona dell’Oceano Pacifico fu attraversata nel 1521 da Ferdinando Magellano, il quale gli attribuì il termine “pacifico” per il mare molto calmo che trovò durante la sua traversata fino alle Filippine.
I primi rilievi risalgono al 1872, anno in cui la spedizione Challenger iniziò le sue esplorazioni delle acque profonde circumnavigando il globo. La profondità rilevata fu inizialmente di 8.184 metri, mentre nel 1899, la carboniera statunitense Nero rilevò 9 636 metri. Nel 1951, il vascello Challenger II della Royal Navy effettuò rilevamenti nella zona utilizzando un sonar e scoprì il punto più profondo, poi ribattezzato Challenger Deep, a 10.863 metri, mentre nel 1957 il vascello sovietico Vitjaz misurò una profondità di 11.034 metri, ma non venne considerata attendibile. Successivamente, nel 1962 la M.V. Spencer F. Baird rettificò la misurazione a 10.915.
Il batiscafo Trieste
Il 23 gennaio 1960, in un’immersione senza precedenti, il batiscafo Trieste della U.S. Navy raggiunse la profondità segnata a bordo di 11.521 metri, poi rettificata a 10.916. Sul batiscafo erano presenti il tenente della Marina statunitense Donald Walsh e l’esploratore e ingegnere svizzero Jacques Piccard, figlio del fisico August Piccard. Anche grazie alla partecipazione del padre alla progettazione del batiscafo, il giovane Piccard lo realizzò presso i cantieri navali di Trieste, città che poi gli diede il nome.
Spedizioni successive
Nel 1984 è la volta del vascello giapponese Takuyo, che misurò con un sonar multi-direzionale una profondità di 10.924 metri. Nel marzo 1995, la sonda nipponica Kaiko registrò la misura di 10.916 m. Nel 2009 il robot-sottomarino Nereus rilevò 10.902 metri. Nel 2011, attraverso una mappatura dei fondali marini con il sonar Echosounder, i ricercatori decretarono che il Challenger Deep, il punto più profondo, si trova a circa 10.994 metri sotto il livello del mare, ad una pressione di 100 MPa (Megapascal) ovvero 1.000 bar. Il relitto del Titanic si trova invece ad una profondità di circa 3.800 metri.
Il Deepsea Challenge
Il 26 marzo 2012 il sommergibile Deepsea Challenge, con a bordo il regista ed esploratore James Cameron, viene calato con una gru nell’Oceano Pacifico, con l’intento di arrivare al punto più profondo del pianeta. Il sommergibile, nell’ambito di una missione scientifica per studiare le profondità marine condotta da Cameron con la National Geographic Society e attrezzato con apparecchiature per raccogliere campioni e immagini, dopo una discesa durata 2 ore e 36 minuti, tocca la profondità di 10.898 metri.
Cameron trascorre oltre tre ore sul fondo della Fossa delle Marianne e, dopo un’ascesa di 70 minuti, riaffiora nell’Oceano Pacifico. Cameron è il terzo uomo nella storia, ed il primo in solitaria, ad aver esplorato il più profondo degli abissi conosciuti al mondo, un luogo isolato dal resto dell’umanità, silenzioso, scuro e remoto, poiché gli ultimi bagliori della luce solare si fermano a 1.000 metri di profondità.