Il meraviglioso mago di Oz, riassunto del romanzo di Frank L. Baum

Nel 1900, a Chicago, esce “Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum. Il libro costituisce un vero e proprio viaggio nella fantasia statunitense di inizio Novecento. Il romanzo, destinato principalmente a ragazzi, narra l’avventura di Dorothy. Un lungo e tortuoso viaggio in mondi fantastici che la ragazzina compie in compagnia di tre personaggi meravigliosi: lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di latta e il Leone.

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Il meraviglioso mago di Oz

Il mago di Oz: trama e riassunto

All’inizio del libro Dorothy Gale è nella sua casa in Kansas insieme agli zii affidatari Em e Henry. Siamo nel 1847.

Quando era venuta a vivere qui, zia Em era una sposa giovane e graziosa. Sole e vento avevano cambiato anche lei. Le avevano tolto quel guizzo dagli occhi, lasciandoli di un grigio mesto; le avevano tolto il rosso da guance e labbra, così anche queste erano diventate grigie. Era sottile e magra, adesso, e non sorrideva mai. […] Zio Henry non rideva mai. Lavorava sodo dalla mattina alla sera e non sapeva cosa fosse la gioia. Anche lui era grigio, dalla lunga barba fino agli stivali sformati, aveva un aspetto severo e solenne e parlava di rado.

A poche pagine dall’inizio del romanzo “Il meraviglioso mago di Oz”, un ciclone porta via Dorothy all’interno della sua casa e in compagnia del fedele cagnolino Toto. La casa atterra in un luogo lontano e nello schianto uccide la Strega cattiva dell’Est. La Strega buona del Nord, intervenuta, indirizza Dorothy al cospetto del Grande e temibile mago di Oz. Dorothy intraprende il viaggio lungo la strada lastricata di mattoni gialli e alla volta della Città di Smeraldo per chiedere a Oz di ricondurla in Kansas.

Un mago, due mondi paralleli, tre streghe e quattro viaggiatori

Lungo il cammino, si aggiungeranno agli esploratori lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di latta e il Leone. Tutti e tre si scopriranno interessati al viaggio e si uniranno a Dorothy e Toto. Lo Spaventapasseri, infatti, viaggia per chiedere a Oz un cervello, il Boscaiolo di Latta un cuore e il Leone il coraggio.

Dopo diverse disavventure giungono alla Città di Smeraldo. Oz, però, prima di esaudire i desideri chiede loro di uccidere la Strega dell’Ovest. Parte così un nuovo viaggio che, sfida dopo sfida, nemico dopo nemico, vedrà Dorothy uccidere la temibile megera.

Tornati vittoriosi alla Città di Smeraldo e al cospetto di Oz, però, i quattro scoprono che questi, a differenza delle grandi aspettative, non è altro che un Grande e temibile impostore. Oz, in realtà, è un anziano capitato lì per caso che si è finto prodigioso per sopravvivere a un viaggio in mongolfiera finito male. Tuttavia, riesce a dare un cervello allo Spaventapasseri, un cuore al Boscaiolo di latta e una buona dose di coraggio al Leone. E se questi desideri li realizza con la fantasia, non può far lo stesso per ricondurre – realmente – Dorothy a casa.

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Quando, in modo rocambolesco Oz esce di scena, Dorothy e i suoi compagni hanno solo una scelta: Glinda, la Strega Buona del Sud. Quando i quattro giungono al suo cospetto, non senza disavventure, tutto si risolve: i tre compagni della ragazzina vengono portati a loro “posto” e Dorothy scopre, grazie a lei, il prodigio della Scarpette d’argento, le stesse sottratte alla Strega dell’Est all’inizio di tutto.

[…] possono portarti in qualsiasi posto del mondo in soli tre passi e ogni passo avrà la durata di un battito di ciglia. Non devi far altro che battere tre volte i tacchi e comandare alle scarpe di portarti ovunque tu voglia”.

Presto fatto: Dorothy segue le indicazioni di Glinda e finalmente stretta fra le braccia della zia Em si sente felice di essere di nuovo a casa!

Decine di personaggi e oltre cento pagine di pura fantasia

L’educazione moderna prevede l’insegnamento morale; quindi il bambino di oggi, nei racconti fantastici che legge, cerca solo ed esclusivamente divertimento e svago e fa volentieri a meno de tutti quegli episodi spaventosi (ndr. delle favole storiche). A partire da questo presupposto, la storia del meraviglioso mago di Oz è stata scritta soltanto per far divertire i bambini dei nostri giorni. Aspira a essere una favola dei tempi moderni, che mantiene intatte la meraviglia e la gioia e lascia fuori l’angoscia e gli incubi.

Con questo chiaro intento l’autore Frank L. Baum crea un mondo parallelo con quattro Streghe: due buone, quella del Nord e del Sud, e due cattive, quella dell’Est e quella dell’Ovest. Ognuna di queste ha un popolo di riferimento e, intorno, numerose creature fantastiche come le Scimmie alate, legate all’incantesimo della Cuffia d’oro, i Topi di campagna con la loro regina e gli Alberi guerrieri.

Tutto è minuziosamente descritto, come immerso in una propria dimensione; come quel piccolo Paese di porcellana sul finale in cui tutti gli abitanti ricoverano per sfuggire a un mondo maldestro.

E forse questo è l’aspetto preponderante, al di là delle letture critiche e politiche che si sono fatte negli anni. “Il meraviglioso mago di Oz” è pura fantasia e indiscutibilmente un classico (eterno) della letteratura per ragazzi a livello mondiale con, all’attivo, 50 traduzioni e decine di adattamenti in diverse culture, al cinema e in tv.

Il mago di Oz: la locandina del film del 1939
Il mago di Oz: la locandina del film del 1939

Il successo planetario arrivò anche grazie al celebre film del 1939 Il mago di Oz, diretto da Victor Fleming, con Judy Garland nel ruolo di Dorothy. La prima edizione italiana del libro risale al 1944. Dopo il primo, seguì la serie di Libri di Oz: essa comprende diverse decine di romanzi per ragazzi, tutti ambientati nel Mondo di Oz inventato da Baum, tuttavia solo alcuni di questi furono scritti dallo stesso autore.

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Maria Cristina Costanza

Maria Cristina Costanza è nata a Catania il 28 gennaio 1984. Lascia la Sicilia a 18 anni per trasferirsi a Roma, dove si laurea in Comunicazione a La Sapienza. Sin da studentessa si orienta verso il giornalismo culturale collaborando con settimanali on line, webzine e webtv, prima a Roma poi a Perugia e Orvieto, dove vive attualmente. Dal 2015 è giornalista pubblicista. Col giornalismo, coltiva la sua 'altra' passione: la danza. Forte di quasi 20 anni di studio fra Catania, Roma, Perugia e New York oggi è insegnante di danza contemporanea e classica a Orvieto.

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