La Regola del Quadro, recensione del libro di Jung-Myung Lee
“La Regola del Quadro“ è un libro scritto da Jung-Myung Lee, pubblicato nel 2016. L’autore, nato nel 1965 a Taegu, nella Corea del Sud, è celebre per i suoi romanzi storici. Diversi suoi racconti hanno ispirato fiction televisive e film cinematografici. Il film più celebre è “Portrait of a Beauty“. L’articolo che state leggendo contiene una recensione e un commento al suo ultimo libro “La Regola del Quadro“, pubblicato in Italia da Frassinelli.
Approfondimento
La Regola del Quadro: trama e recensione
Kim Hongdo è il più importante pittore coreano della sua epoca. Siamo nel ‘700, e svolge il suo lavoro con tale maestria che tutti lo cercano e lo vezzeggiano. Alla corte è considerato il migliore di sempre. Mentre alla Reale Accademia di pittura lo considerano quasi un dio, tale è la sua capacità di suscitare in ciò che dipinge un afflato di vita.
Ora è vecchio e mentre si rende conto di non riuscire più a dipingere, un volto gli ritorna alla mente. Quello di un ragazzo dal talento straordinario, Sin Yunbok. Questi è giunto nella sua vita come una meteora, mostrando non solo un talento eccezionale, tanto da suscitare l’interesse di tutti, ma anche un desiderio innato di rompere le regole e i tabù del tempo che non permettevano di dipingere il corpo femminile.
Il suo destino fu segnato da una condanna per aver oltraggiato il senso comune del pudore.
Una riflessione
Perché un uomo come Kim Hongdo decide di rischiare tutto per difenderlo? Cosa nasconde il loro rapporto? E’ solo affetto e stima per un discepolo talentuoso oppure lui conosce una verità che non può svelare sul passato di Sin Yunbok?
Entrambi sono diversi, direi opposti nelle tecniche espressive e nello stile con il quale esprimono il loro immenso talento. Ed entrambi rappresentano un cambiamento, non solo nell’arte pittorica coreana del XVIII secolo.
Kim Hongdo rappresenta la vita semplice e comune, in cui la quotidianità è innalzata a vita spirituale, grazie alle sue capacità pittoriche. Mentre Sin Yunbok racconta, attraverso i suoi quadri, l’intimità e la grazia femminile, come nessuno aveva mai fatto prima.
Entrambi sono vissuti realmente e da più di due secoli sono oggetto di studio. Lo sono soprattutto i soggetti che hanno dipinto insieme, benché l’abbiano fatto con stili diversi. Come diversi sono i loro percorsi. Kim fu un pittore celebrato dalla corte e insegnate stimato e ammirato per il suo lavoro. Mentre Sin ebbe una vita turbolenta, macchiata dall’accusa di aver dipinto quadri sconvenienti.
Non voglio dipingere forme, ma anime.
(Dalla copertina del libro)
Commento al libro
Parliamo di due pittori importantissimi ma poco conosciuti. Perché? Quali altri fatti hanno coinvolto le loro esistenze in percorsi accidentati fino a farli dimenticare?
Questo libro, scritto con uno stile diretto e sofisticato, racconta le loro vicende intrecciando il romanzo storico all’inchiesta giornalistica. Il libro “La Regola del Quadro” riporta alla vita due esistenze complesse e misteriose.
Il pregio del romanzo però si comprende arrivando ala fine della lettura. Qui il meccanismo complesso del racconto si confonde con la sensibilità dello scrittore. Egli riesce ad intuire quanto fosse delicato e profondo il legame fra i due artisti, e quanto le loro differenze permettevano loro di comunicare, di comprendersi al di là delle parole.
In questo caso la letteratura si incontra felicemente con la pittura, realizzando un’opera d’arte che fonde assieme entrambi i linguaggi. Anche se sono le persone e l’animo umano i protagonisti della narrazione.
Il sale della lettura è però la ricerca del mistero. E’ questa la chiave che tiene legato il lettore al libro e che permette allo scrittore di realizzare una storia godibile e mai noiosa.
La Regola del Quadro
di Jung-Myung Lee
Pag. 452
Agosto 2016
Editore: Frassinelli
19,50 euro