Il web di “Oggi”. Intervista a Massimo Laganà
Massimo Laganà nasce a Reggio Calabria nel 1966. Nel 1990, prima di laurearsi in legge presso l’Università Statale di Messina nel 1992, entra a far parte della scuola di giornalismo della RCS, Mario Palumbo. Dall’aprile 1991 al marzo 1995 lavora per la rivista settimanale Visto, dove si occupa di cronaca, finché, nel 1994 diventa caposervizio.
Dall’aprile 1995 all’agosto 2004 lavora per la rivista settimanale Oggi, in particolare come inviato di cronaca per quanto riguardava i principali fatti di cronaca nazionale. Dal 2001 al 2003 è stato commentatore radiofonico e televisivo di Antenna dello Stretto e Telereggio per quanto riguardava il calcio, oltre che curatore di numerosi interventi in materia di cronaca e attualità per Reggio Tv.
Dal settembre 2004 all’agosto 2011 si trasferisce presso la redazione del mensile L’Europeo come caposervizio, per tornare alla rivista Oggi dal settembre 2011 e mettere in pratica la sua spiccata propensione al lavoro di ricerca su Internet. Qui infatti cura anche il blog L’informazione dilaga e la notizia sparisce.
Massimo, una carriera brillante nel mondo del giornalismo legato alla RCS Media Group Edizioni. Quando hai capito che volevi diventare giornalista?
In realtà da piccolo volevo fare il giornalaio. Mi appassionava l’idea di avere a disposizione tutti i giornali, giornaletti e fumetti possibili e immaginabili. Poi, crescendo, ho pensato che sarebbe stato bello scrivere su qualcuno di quei giornali. È andata bene…
Che difficoltà hai incontrato agli inizi della tua professione?
Sono stato molto fortunato. Ai miei tempi l’accesso alla professione era relativamente semplice. Ho fatto la scuola di giornalismo della Rizzoli. E tutto è filato liscio.
Hai avuto dei mentori, o dei personaggi a cui ti sei ispirato?
Ho sempre amato Eugenio Scalfari… Ora c’è Michele Serra. E anche Massimo Gramellini.
Come è cambiato il tuo lavoro nel tempo?
Sempre più lavoro redazionale e sempre meno ricerca delle notizie per strada…
In base alla tua esperienza, quali sono le differenze tra giornalismo televisivo e quello della carta stampata?
Ho lavorato poco per la tv, ma credo che la carta stampata sia strutturalmente più adatta agli approfondimenti
Come si lavora in un settimanale con una tradizione consolidata alle spalle come “Oggi”?
Ci ho lavorato per dieci anni, dieci anni fa. È stato come tornare a casa, in famiglia. E poi adoro il web. È l’unica possibilità di sopravvivenza rimasta al nostro mestiere.
Ci puoi descrivere una giornata tipo in redazione?
Al web è molto faticosa. Si inizia alle 9 del mattino. Spesso si salta il pranzo. E spessissimo si tira tardi. Ma l’adrenalina della notizia non fa sentire più di tanto la stanchezza. E neppure la fame.
Ti occupi di nuove tecnologie, ricerche su Internet e social network. In rete il mondo è a portata di mano…
Apparentemente… Il rischio è quello di essere inondati da troppa roba… E poi ci sono tante bufale sulla Rete, bisogna vigilare sempre.
Dichiari di essere appassionato di cinema, politica e sport. Cominciamo dal cinema: film, attore e attrice preferiti (anche più di uno).
Paris, Texas e C’era una volta in America, tutta la vita! Massimo Troisi e Nanni Moretti. Juliette Binoche.
La politica è qualcosa di molto complicato di questi tempi. Il tuo punto di vista professionale sulla situazione italiana ed internazionale.
Coincidono i due aspetti. C’è un’interdipendenza che blocca tutto, la democrazia è bloccata. E il sistema rischia di implodere in nome del mercato sovrano.
E infine lo sport. Appassionato di calcio?
Tantissimo. Tengo alla Reggina e al Manchester City. Mi piace anche il basket.
Hai avuto modo di conoscere personalmente ed intervistare personaggi famosi del mondo dello spettacolo, della politica, dello sport, o semplicemente balzati agli onori della cronaca. Chi ti ha sorpreso e perché?
In realtà ho sempre fatto cronaca, pochi contatti con i cosiddetti vip. Ma mi ha colpito l’umanità di Nanni Moretti. È molto diverso da come appare…
E invece chi ti ha deluso?
Nessuno!
Puoi raccontare un episodio curioso con qualcuno di questi personaggi?
Una volta ero nel cdr della Rizzoli e ho conosciuto in aeroporto Nanni Moretti. Siamo capitati vicini anche a bordo. Io ero andato a Roma per le trattative sul contratto dei giornalisti. Lui andava a Milano per presentare un suo film con relativo dibattito. Era interessatissimo al nostro contratto. Faceva tante domande. È stato bellissimo…
Secondo il punto di vista di Massimo Laganà, quali sono le prospettive per il mondo editoriale?
Nerissime, salvo che il web non ci salvi tutti…
Ritieni che, come in altri Paesi (ad esempio gli Stati Uniti), la carta stampata cederà il passo alla lettura online?
Per forza! Mio figlio ha diciannove anni. È molto informato su tutto, ma legge soltanto on line. Il futuro è questo.
Come riesce una rivista come “Oggi” a mantenere inalterata da anni l’attenzione del pubblico?
La forza della tradizione e anche la capacità di rinnovarsi. La famiglia del 2012 non è quella degli anni Sessanta. Noi abbiamo fatto una copertina su una coppia omosessuale che ha avuto una bambina con la fecondazione artificiale. Qualcuno è rimasto choccato, ma è stato un grandissimo passo avanti per il nostro giornale.
Massimo Laganà, hai progetti o qualche sogno nel cassetto?
Prendere il posto di Serra su Repubblica. Tra una cinquantina d’anni, non ho fretta!
Grande, davvero, ma cerca di pranzare ogni tanto 😉
Grande Massimo!
Grande Max!