Intervista a Fulvio Caporale, autore del romanzo “La colonia”
“La colonia” è il terzo libro e il secondo romanzo di Fulvio Caporale. È la storia di un ragazzino che si reca in vacanza in una colonia estiva ma presto scoprirà sotto al territorio della colonia, un luogo dove è nascosta una conchiglia gigantesca, preda di un gioco fra ragazzi.
Ma il substrato sotto la colonia non è solo il riparo per un oggetto desiderato ma è anche un mondo che appare un’estensione di immagini oniriche.
F.P.: Ne “La Colonia” si racconta di un ragazzino che entra in un mondo nascosto sotto una colonia estiva. È un mondo reale che a tratti sembra essere un mondo onirico.
F.C.: è un mondo reale, un mondo che però si realizza grazie ai sogni e agli incubi del protagonista il quale sprofonda sempre di più in un luogo che cambia le sue percezioni. In un certo senso si tratta di un mondo che dipende da lui e lui, ad un certo punto, dipende dai suoi sogni o dai suoi incubi.
F.P.: quindi, secondo lei, la vita onirica ha un’influenza molto più importante di quello che si ritiene normalmente sulla vita delle persone?
F.C.: credo che la vita onirica abbia un’importanza fondamentale. Molte persone non si ricordano i sogni o gli incubi che hanno vissuto; oppure si ricordano solo un frammento di quello che hanno sognato, ma non si può dire fino a quanto questa vita parallela influisca sulla vita fisica, quotidiana di una persona. Ma io parlo anche dei sogni come aspirazioni e delle paure come incubi che influiscono nella vita di tutti i giorni. Più specificatamente il sogno come ricerca di una realtà diversa cambia la percezione di ciò che vorremmo avere, raggiungere e conoscere e quindi ci spinge ad un certo comportamento ecc… Il protagonista del romanzo, però, non ha un’aspirazione specifica; eppure, vuole conoscere cosa accade ad una conchiglia gigantesca che si trova sottoterra, vuole conoscere una realtà differente e questo lo spinge a cercare un tipo di realtà dove il ragionamento non è uguale a quello che usa in superficie.
F.P.: quindi cerca qualcosa di diverso, ma perché questa sua ricerca dovrebbe cambiare il suo modo di vedere la realtà?
F.C.: perché quando si trova all’interno del buco in cui cerca sia un suo amico, che la conchiglia oltra ad altri elementi che gli servono per proseguire nella sua avventura, decide di cambiare anche modo di pensare. A quel punto, quando prende quella decisione, anche la sua percezione della realtà, il suo linguaggio, il suo pensiero, i suoi sentimenti, le sue paure cambiano per adattarsi ad una nuova circostanza. Lui accetta questo cambiamento senza quasi rendersene conto ma poi non può più tornare indietro.
F.P. quindi la mente avrebbe degli equilibri e dei meccanismi che si svegliano e quindi agiscono in situazioni differenti?
F.C.: sì, ma solo se non si accetta consapevolmente che questo accada. Infatti, il protagonista de “La Colonia” non dice mai che qualcosa lo sta cambiando, ma sa che deve per forza accettare quel cambiamento, altrimenti non capirebbe, non riuscirebbe a comprendere, cosa deve fare, quale sarà il suo passo successivo.
F.P.: non vedrebbe se stesso?
F.C.: sì, anche, ma soprattutto non vedrebbe come adattarsi al cambiamento che sta affrontando.
F.P.: la storia trasforma i personaggi, ma viene anch’essa influenzata dalle decisioni che questi personaggi prendono, consapevolmente o meno. Quindi le domando: è sogno quello che vivono o è una realtà parallela?
F.C.: è difficile dirlo. Quando ho scritto il romanzo non pensavo a tutto questo, ma solo a far vivere al personaggio un’avventura che aveva però sempre un sottobosco di dolore, paura, inquietudine, non legata alla crescita anagrafica, ma alla percezione del potere mentale del protagonista.
F.P.: quindi lui ha il potere di cambiare la realtà?
F.C.: sì, ma non ne è consapevole. Perché non osserva se stesso ma si confronta solo con ciò che lo circonda.
F.P.: alla fine ci sono dei colpi di scena che cambiano molte cose. Ma i personaggi rimangono in un certo senso sullo sfondo del finale. Perché?
F.C.: senza svelare troppo, ciò accade proprio perché penso che la realtà, qualsiasi cosa significhi, prende il sopravvento su chiunque cerchi di cambiarla. Per questo motivo ho sempre considerato i sogni e gli incubi, come una sorta di passaggio benefico contro il vivere quotidiano. Un modo di sanare la sofferenza di una vita chiusa in un mondo con regole apparentemente immutabili.
Felice Possati
Il libro
Titolo: La colonia
Autore: Fulvio Caporale
Pagine: 140
Edizione: 2024
Copertina flessibile: 10,40 euro
Formato Kindle: 5,40 euro
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