Cristo giallo (quadro di Gauguin)
“Autoritratto con Cristo giallo” fu realizzato da Paul Gauguin fra il 1890 e il 1891, in un periodo triste e difficile per il pittore, che si apprestava a lasciare la Francia per Tahiti. Era la prima volta che Gauguin si recava in Polinesia. La decisione di partire avveniva in un momento di grande difficoltà: era disoccupato, non aveva soldi e la moglie lo aveva abbandonato da poche settimane. La sua determinazione a dipingere e a farsi riconoscere come pittore era però ancora più forte di prima. Il quadro lo testimonia.
Autoritratto con Cristo giallo: analisi del quadro
Gauguin appare in primo piano con un volto deciso e serio mentre, dietro di lui, fanno da sfondo due suoi quadri. “Il Cristo giallo“, un quadro intenso, in cui il Cristo appare con il volto di Gauguin. La sofferenza del Cristo è accentuata dalla scena in cui alcune donne non visibili in questo quadro sono inginocchiate in preghiera. Il contesto è rurale ed il colore della pelle di Gesù riprende quello del grano che circonda il crocefisso. In questo dipinto, il Cristo sembra abbracciare Gauguin che, con uno sguardo truce, osserva lo spettatore.
A destra, invece, possiamo vedere il Vaso autoritratto in forma di testa grottesca, un oggetto che forse era adibito a tabacchiera, e che Gauguin aveva realizzato usando argilla. Il risultato gli piaceva, perché in qualche modo raffigurava l’istinto selvaggio e primitivo del pittore, che proprio in quei giorni stava per partire per lungo viaggio verso le isole della Polinesia dove avrebbe iniziato una nuova avventura artistica.
Questo è un altro aspetto importante del dipinto che in qualche modo segna una linea di confine, un cambiamento che lo avrebbe portato ad esprimere, in un amalgama perfetto, la sua anima selvaggia e il suo desiderio di spiritualità attraverso miti primitivi e istinti primordiali.