Perché si esulta alzando le braccia?
È tipico esultare quando si vince, e non solo nelle attività sportive, alzando le mani verso il cielo. Chi vince o si sente vincitore alza le braccia al cielo con i pugni chiusi o con le mani aperte, oppure salta verso l’alto o alza e abbassa ripetutamente le braccia. In alcuni sport, come nel pugilato, l’arbitro prende una mano del vincitore e la alza verso l’alto, proprio per indicarlo al pubblico come colui che ha vinto. Alzare le braccia, saltare o esultare, sono tutti tipici gesti di trionfo.
I vincitori esprimono il loro stato d’animo, dovuto alla vittoria, come superiorità, innalzandosi e cercando di sembrare più alti degli altri anche fisicamente. I vincitori si sentono padroni dello spazio intorno a loro e provano la sensazione incontrollabile di occuparne il più possibile verso l’alto. Con la parola gesto si può definire qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Esistono gesti pratici e gesti comunicativi.
Un gesto è comunicativo quando la forma che assumono le mani e il loro movimento sono prodotti per comunicare. Un gesto dunque è un segno: una coppia di significante e significato in cui il significante è una particolare forma e movimento delle mani o delle braccia ed il significato è una conoscenza di formato proposizionale.
Esistono diversi tipi di gesti: quelli creativi, sono quelli con cui si raffigurano azioni, persone od oggetti per aiutarci ad illustrare, per esempio, una narrazione. Questi gesti sono necessariamente iconici, cioè assomigliano e rappresentano ciò che significano. Altrimenti, se non lo fossero, l’interlocutore non potrebbe capirli; i gesti simbolici, invece, vengono tradotti in parole e frasi che devono essere capite e condivise, sono un caso tipico di gesti codificati e si imparano da piccoli vedendoli fare. Un esempio di questo tipo è quello di alzare i pugni chiusi per l’esultanza, gesto tipico dell’atleta che taglia il filo di lana, determinato dall’attivazione fisiologica di forti emozioni positive, quindi comprensibile a tutti ed in tutte le culture.