A cosa è dovuta la “r moscia”?
La “erre moscia” è dovuta essenzialmente ad un disturbo di tipo fonologico che è dato da una difficoltà di motilità (ovvero la cosiddetta capacità di movimento) dell’articolazione della lingua. Solitamente si inizia a notare questo difetto verso i due anni di età o anche oltre, dato che la “erre” è uno degli ultimi fonemi del nostro alfabeto che il bambino usa nel suo linguaggio.
Tale difetto si cura facilmente attraverso la rieducazione logopedica. In ogni caso, a qualsiasi età, è però possibile correggere il difetto e acquisire una corretta pronuncia della “r”, adottando e utilizzando i dovuti accorgimenti ed esercizi che stimolano la motilità della parte anteriore della lingua.
Gli esercizi più adatti vengono indicati dal logopedista, lo specialista che rieduca chi soffre di disturbi del linguaggio. In campo medico, l’utilizzo della r moscia o alla francese da parte degli individui che presentano una pronuncia della erre diversa dall’uso comune, in italiano è indicata con il termine rotacismo.
Il rotacismo
Il rotacismo si può verificare nella maggior parte dei casi a causa di un difetto organico, come la presenza di un frenulo linguale corto dalla nascita o di un palato divenuto ogivale. L’individuo che presenta questo problema adotta un uso inconsapevole e particolare dell’appendice (lingua), producendo la classica vibrazione nella parte posteriore del cavo orale, adiacente all’esofago e alla trachea, e non nella parte anteriore del cavo vicino ai denti.
Correggere la “Erre moscia“
Lo specialista di logopedia si occuperà quindi di impostare gli esatti esercizi che porteranno a fronteggiare e a correggere il disturbo fonologico, impostando così la corretta articolazione del fonema.
Le tempistiche per risolvere il disturbo variano da persona a persona, a seconda delle cause che sono all’origine, della motivazione e dell’età. La pronuncia scorretta del fonema (ovvero del suono) “r” è dovuta anche all’inflessione dominante dialettale della zona di origine: in particolar modo, nelle zone del parmense e dell’alessandrino il fonema “erre” risente di influenze dialettali e viene trasmesso e appreso in modo scorretto, rispetto al suono che dovrebbe invece avere nella lingua italiana.