Ebola
La questione riguardante il virus Ebola è diventata un caso mondiale nell’aprile del 2014. La situazione da quel momento è peggiorata. Le vittime in Africa sono state migliaia. Diversi casi sono stati rinvenuti anche in Europa.
Approfondimento
Cosa è l’Ebola e come si manifesta
L’Ebola è un virus molto aggressivo che provoca rapidamente febbri emorragiche, dolori muscolari e problemi di varia natura al sistema nervoso centrale. Il virus deriva dal gruppo dei Filoviridae e i sintomi che provoca sono febbre, acute cefalee, vomito, forti dolori all’apparato muscolare ed emorragie.
Il periodo di incubazione è di tre settimane. Il virus può portare alla morte, che sopraggiunge nello stesso periodo dell’incubazione.
La scoperta dell’Ebola
Il virus Ebola fu scoperto nel 1976. Il materiale genetico del virus contiene sette geni e non muta rapidamente ma è molto invasivo e rapidissimo nel diffondersi. Un malato può infettare un numero altissimo di persone. In Africa è capitato che una persona sia riuscita ad infettare un intero villaggio, sterminandolo.
Le prime statistiche sul virus si sono avute in Sudan e Congo dove quarant’anni fa è stato scoperto. La sua diffusione però è sempre stata limitata dal fatto che i villaggi si trovavano in contesti isola, pertanto la scarsità delle vie d’accesso ha permesso una più facile regolamentazione della quarantena.
La diffusione dell’Ebola
La diffusione del virus è avvenuta tramite gli animali. In particolare le volpi volanti, animali golosi di frutta, i quali sono considerati i portatori sani del virus. Ebola si è diffuso nell’uomo attraverso la catena alimentare: sono stati mangiati animali che avevano contratto il virus.
Siccome le volpi volanti si trovano in posti abbastanza isolati, come le foreste tropicali, è probabile che il contatto sia arrivato attraverso il personale di aziende inviate in quei posti per sfruttare le materie prime, come ad esempio i minerali. Una volta che l’uomo contrae il virus la sua diffusione diventa più facile.
Perché?
Perché il virus si può trasmettere attraverso il sangue, la saliva, e tutti i fluidi corporei. Anche il rapporto sessuale è un mezzo attraverso cui si può diffondere l’ Ebola. In particolare il virus può sopravvivere per diverse ore all’esterno dell’organismo che lo ha ospitato: ne consegue che toccare un oggetto precedentemente toccato da una persona malata, può comportare un contagio, se in tale oggetto rimane traccia del fluido corporeo di un ammalato.
In un contesto in cui le persone, per esigenze di vario tipo, vengono spesso in contatto tra loro,le forme del contagio possono aumentare esponenzialmente.
L’Ebola uccide il 68% degli infettati.
Bisogna, però, precisare che il virus si trasmette fra mammiferi, quindi la puntura di un insetto in un luogo infetto non costituisce pericolo, così come il contatto con una persona che si è ammalata in seguito, perché il virus deve essere presente in quantità massiccia all’interno di un organismo.
Il virus Ebola, come si è detto, colpisce e uccide da molto tempo, tuttavia a causa del contatto, che negli ultimi anni si è avuto fra le popolazioni, ne ha aumentato la diffusione. Ciò che preoccupa le autorità sanitarie è il concreto pericolo che si diffonda in una città densamente abitata, in cui sarebbe difficile governare la quarantena.
La minaccia del virus
Siccome non esistono vaccini capaci di uccidere il virus, per poter contrastare la diffusione di Ebola è necessario idratare e alimentare chi mostra i sintomi del contagio, somministrando farmaci antipiretici. L’unica buona notizia – se si può dire così – è che il virus non può mutare fino a diventare trasmissibile per via aerea.