Cavalli da corsa davanti alle tribune (La sfilata): quadro di Degas

La corsa, come le ballerine, è un tema amato da Edgar Degas ma, mentre le ballerine si trasformano in una vera passione che lo porterà a dipingere quadri innovativi dove il movimento sarà il protagonista dell’opera, nel caso delle corse, la protagonista è la luce. “Cavalli da corsa davanti alle tribune” è intitolato anche “La sfilata“. La tecnica utilizzata è olio diluito con trementina.

Cavalli da corsa davanti alle tribune - Edgar Degas - 1866-1868
Cavalli da corsa davanti alle tribune (Edgar Degas, 1866-1868) – Olio su tela, 46×81 cm – Museo d’Orsay, Parigi

Nel quadro Cavalli da corsa davanti alle tribune“, ad esempio, il tema della luce è preponderante, tutta la scena sembra dipinta solo per sperimentare la luce. Degas sceglie naturalmente un soggetto popolare. Il quadro fu realizzato fra il 1866 e il 1868, in un epoca in cui le corse di cavalli stavano diventando di moda in Francia e la borghesia facoltosa le frequentava proprio perché erano diventate uno status simbol, come lo erano in Inghilterra. E infatti, Degas riprende alcuni temi cari ai pittori inglesi che riproducevano le gare di cavalli ma lo fa in un momento in cui i cavalli recitano un ruolo meno importante, cioè prima della corsa.

Cavalli da corsa davanti alle tribune (La sfilata): analisi del quadro

Degas, infatti, ricrea l’atmosfera di una corsa di cavalli prima che la gara inizi, quando il pubblico osserva il proprio fantino e i cavalli passeggiano avvicinandosi agli spettatori o raggruppandosi verso la linea di partenza. Tutto è dipinto nei minimi dettagli: l’incedere dei quadrupedi verso i punti di fuga del dipinto, con l’ultimo che chiude l’opera ponendosi alla fine, gli spettatori che li osservano vicino alle staccionate, e le forme dei cavalli e la postura dei fantini che permettono a Degas di sperimentare uno studio libero delle forme e del movimento.

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Degas - Cavalli da corsa davanti alle tribune - dettaglio delle ombre
Esperimenti con la luce di Degas: il dettaglio delle ombre nel quadro

Il disegno dei soggetti e l’ombra che si sviluppa dai cavalli, sono due esempi opposti dell’altissimo livello di sperimentazione che Degas raggiunge con questa tela. La luce che diventa un elemento importante in quegli anni, permette a Degas di raggiungere una propria interpretazione di come la luce debba essere riportata su un quadro e aggiunge, in un certo senso, un altro importante capitolo alla storia dell’Impressionismo.

Il momento della giornata in cui sta avvenendo quella scena non può essere rappresentato che in quel modo, con quella particolare luce, che Degas interpreta in modo straordinario, posizionandola da destra mentre colpisce i fantini che si preparano ad affrontare la gara.

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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