Intervista a Carlo Zannetti, cantautore, musicista e scrittore

Carlo Zannetti è cantautore, musicista e anche scrittore. Recentemente ha iniziato una collaborazione con Bobby Solo. Nell’intervista che segue abbiamo approfondito la conoscenza di Carlo scoprendo interessanti sfumature del suo background artistico di compositore e autore.

Carlo Zannetti
Di seguito l’intervista a Carlo Zannetti

Nel nostro incontro Carlo esordisce così:

“A scuola ero un disastro, stavo delle ore a guardare dalla finestra, mentre i professori si sbracciavano per spiegare le loro materie che a me non interessavano. I miei compagni di classe non mi erano simpatici e non sono mai andato alle gite scolastiche. Ero bravo in disegno, storia dell’arte e ovviamente musica, quando si faceva. Ho iniziato a studiare la chitarra a dodici anni. Suonavo sempre”.

Quale genere di musica ti piaceva?
CZ) Ho iniziato con la musica classica, poi sono passato alla musica dei cantautori che rincorrevo per le strade del centro di Bologna. Francesco Guccini, Claudio Lolli, Claudio Rocchi, Lucio Dalla ed Edoardo Bennato. Io abitavo in periferia e in bicicletta raggiungevo la piazza S. Petronio dove cercavo i miei idoli. Erano molto gentili con me, ero un ragazzino di dodici anni. Poi sono passato al rock inglese, ma la musica mi piace tutta. Tutti i miei pochi risparmi li ho sempre spesi per comprare la rivista “Ciao 2001” dove trovavo le tablature per chitarra.

Quando sei passato al professionismo?
CZ) Ero molto forte nelle sale di registrazione perché il contatto con il pubblico mi diventava un po’ difficile, per via di un problema di autostima che ho da sempre. Era il 1982 quando ho cominciato a frequentare alcuni famosi artisti e ho partecipato a parecchie sessioni di registrazioni soprattutto a Bologna, Padova e Milano. Purtroppo a quei tempi non tutti menzionavano i turnisti che suonavano nei loro dischi, ma per me erano ogni volta delle grandi soddisfazioni, di cui ancora adesso vado fiero.

I tuoi album come cantautore?
CZ) Quella volta incontrai un produttore discografico di Verona, in un locale di Padova dove mi esibivo negli anni ’90.
Si innamorò di alcune mie canzoni e mi propose di uscire con un album, un CD. Era il 1995. L’album s’intitolò “Carlo Zannetti”. Entrai in un mondo di fotografie, grafici per la copertina, presentazioni varie, programmi televisivi e tutto ciò che ne derivò. Non andò male e così pubblicammo anche un secondo album “L’Ulisse del 2000”. La canzone che dava il titolo all’album mi piaceva tantissimo. Quel testo mi fece conoscere molto nel panorama musicale nazionale in una nuova veste, quella di autore di testi.

=> Visita anche: la discografia di Carlo Zannetti <=

Hai suonato come chitarrista turnista con tanti artisti famosi, chi ti è rimasto più impresso?
CZ) Mi sono trovato molto bene con tutti. Ho incontrato dei colleghi bravissimi con i quali ho stretto grandi amicizie. Nel 2011 ho fatto una tournée con i Jalisse ai quali ho voluto veramente bene, perché sono persone molto gentili e soprattutto professionisti di alto livello. Poi Jimmy Fontana, anche lui un grande amico e straordinario maestro di vita. Ultimamente sto lavorando con Bobby Solo, un grande compositore, un amico. Insieme abbiamo scritto una serie di canzoni, tutte pubblicate dall’etichetta discografica “Videoradio e Videoradio Channel” diretta dal mio amico Giuseppe Aleo.
In tutti questi anni ho imparato che la vera nobiltà d’animo è l’umiltà. In merito a questo, devo dire che ricordo con affetto le belle parole fatte con Eugenio Finardi, Andrea Mirò e con il mio amico Marco Ferradini. Grandissimi artisti, molto umili e dotati di eccezionali capacità.

In questo periodo oltre a lavorare con Bobby Solo che progetti hai?
CZ) Ho una canzone che ho già pubblicato come singolo nel 2017 che vorrei sentire interpretata da una grande voce. Spero di trovare una grande interprete perché ci terrei molto. L’ho proposta a Fiordaliso e a Silvia Mezzanotte ma credo che in questo momento non se la sentano di affrontare un progetto di questo genere perché si tratta di una cover, oppure semplicemente perché non è il loro genere. È un brano molto particolare. Comunque la produzione è sempre pronta.
Oltre a questo, in ottobre inizieranno le riprese di un film basato su un mio racconto che s’intitola “La paura di vincere”, un cortometraggio per l’esattezza, di cui ho scritto anche la colonna sonora. Verrà girato a Ferrara, mia città natale. Alla regia c’è Roberta Pazi, alla sceneggiatura Lillo Venezia e tra gli attori ci sarà anche Bobby Solo. Sarà un girato molto interessante e molto originale.

Oltre alla musica sei anche uno scrittore. Hai scritto “Il tormento del talento” un libro che è andato bene. Cosa ci racconti?
CZ) “Il tormento del talento” è il mio quarto libro. È un insieme di racconti dedicati ai miei grandi miti musicali. In questa raccolta non ho volutamente scrivere della droga, dei fatti personali e quant’ altro, ma solo di quella strana “bilancia” che pende dalla parte del talento, ovvero degli scompensi che crea il fatto di nascere con una straordinaria predisposizione naturale al fare arte. Il libro è dedicato a Sinéad O’Connor, donna meravigliosa che ho avuto modo di conoscere nel 2017, e che purtroppo è recentemente scomparsa. Suonava molto bene la chitarra e aveva una capacità interpretativa unica. Mi è dispiaciuto moltissimo.

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Stefano Moraschini

Stefano Moraschini lavora sul web dal 1999. Ha fondato Biografieonline.it nel 2003. Legge e scrive su, per, in, tra e fra molti siti, soprattutto i suoi, tra cui questo. Quando non legge e non scrive, nuota, pedala e corre. È degustatore professionale e giudice internazionale di birre e formaggi. Copywriter e storyteller, aiuta le persone a posizionarsi sul web raccontando la loro storia. Puoi metterti in contatto con lui su Instagram, LinkedIn, Facebook.

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