Cariatide in piedi, storia e analisi dell’opera di Amedeo Modigliani
Approfondimento
Cariatide in piedi
Nel 1913 Amedeo Modigliani realizza quest’opera meravigliosa: “Cariatide”, indicata anche com Cariatide in piedi. Si tratta di un olio su tela che appartiene ad una serie di altri dodici dipinti realizzati sullo stesso tema.
Chi sono le cariatidi
Le cariatidi erano le donne di Carie, città greca della Laconia che vennero imprigionate e schiavizzate dagli ateniesi perché avevano parteggiato per i Persiani.
Furono però in seguito rappresentate in sculture di donne che sostengono l’architrave: il loro ricordo appartiene a queste sculture in cui hanno le braccia poste verso l’alto e i palmi delle mani girati all’insù proprio per sostenere il peso dell’architrave.
La cariatide di Modigliani
Modigliani riprende questa rappresentazione e disegna la donna nella medesima posizione della cariatide ma utilizza una fonte archetipa differente; non più quella greco-romana bensì quella africana, che studia a Parigi presso il museo del Trocadero, oggi Museo dell’uomo (Musée de l’Homme). E’ un luogo straordinario che raccoglie interessanti collezioni etnografiche. Fra queste probabilmente Modigliani vide anche delle figure scolpite nella medesima posizione delle cariatidi il cui scopo era sorreggere il trono dei capi-tribù africani.
L’ispirazione dell’arte primitiva
Sicuramente Modì venne ispirato anche dall’arte statutaria etrusca e da quella Khmer dell’antica Cambogia. Fu il suo amico Paul Alexandre (di cui abbiamo parlato nell’analisi del dipinto: Nudo seduto, del 1909) a portare Amedeo Modigliani al museo del Trocadero e ad avvicinarlo all’arte primitiva. Alexandre aveva fondato La casa degli artisti dove Modigliani passava del tempo insieme ad altri pittori e scultori. E siccome Alexandre fu uno dei primi sostenitori delle opere di Modigliani non sembra improbabile che i due avessero condiviso la stessa passione.
Il pittore livornese, in seguito, parlò con la poetessa russa Anna Achmatova delle sue ricerche nell’ambito dell’arte primitiva e della sua esperienza con l’arte egizia. Sembra che egli considerasse quest’ultima superiore a tutte le altre. Interessante, comunque, è notare la bellezza di quest’opera in cui si fonde l’archetipo greco romano della cariatide con il volto scultoreo, forte, intenso, marcato dell’arte primitiva.
Proprio in questo periodo Modigliani progetta la realizzazione di alcune sculture, sia in piedi che solo raffiguranti teste, di varie dimensioni.
Dati sull’opera
- Anno: 1913
- Tecnica: Olio su tela
- Misure: cm 81×45
- Ubicazione: collezione privata francese