La belle Angéle (Gauguin)
La bella Angéle è un celebre quadro: fu dipinto da Paul Gauguin nel 1889. Si tratta di un olio su tela che misura 92 x 73 cm. La signora ritratta è Marie-Angélique Sartre, un’ albergatrice di Pont-Aven, un paesino della Bretagna doveGauguin visse per un certo periodo della sua vita.
All’epoca Marie-Angélique era una donna molto bella e Gauguin decise di ritrarla utilizzando una nuova sperimentazione formale. Tuttavia, il dipinto, che fu considerato da Degas un vero e proprio capolavoro, tanto che il pittore francese lo acquistò per la sua collezione nel 1891, non piacque alla donna che se ne lamentò con l’autore.
Gauguin – come è facile capire – ci rimase male, perché appena ebbe finito il dipinto, dichiarò alla stessa Marie che lo riteneva il suo ritratto più bello. E in effetti osservandolo con attenzione si vede come Gauguin abbia cambiato la prospettiva e non abbia seguito le regole basilari dello spazio ma abbia, invece, dipinto il quadro basandosi sulle regole delle stampe giapponesi.
Il busto della modella è inserito in un cerchio delimitato da un contorno nero che stacca la figura dallo sfondo decorativo. A fianco al ritratto, Gauguin disegna una ceramica peruviana, la quale ha il compito simbolico di accentuare l’incontro di generi diversi che il dipinto rappresenta.
L’opera “La belle Angéle“, al di là della sua bellezza formale, colpisce perché, a parer mio, è una sintesi speciale dell’amore di Gauguin per la simbologia primitiva e per il suo lavoro di semplificazione delle forme, portandole all’essenziale. In questa chiave di lettura il ritratto di Marie-Angélique diventa straordinario e la bellezza della donna appare in tutta evidenza, anche se tale evidenza non è immediata.