300: L’alba di un impero, recensione e trama del film
Leonida combatte alle Termopili con i 300 valorosi della sua guardia personale e mentre cerca di fermare l’esercito elefantiaco di Serse, Temistocle, a capo della marina di Atene, combatte invece contro Artemisia, comandante delle forze navali persiane. Temistocle non è solo un generale intelligente e un guerriero dalle formidabili capacità atletiche, ma è anche un abile politico che cerca di unire le città greche contro gli invasori, nel farlo, però, si rende conto che il sacrificio degli spartani è fondamentale per il suo scopo.
Morto Leonida, infatti, ci sono maggiori possibilità di abbattere l’avversario. Ma nel frattempo, Artemisia tiene testa al generale ateniese che non si risparmia in astuzia e coraggio e mentre la guerriera persiana si dimostra un avversario temibile e più crudele di Serse.
Ancora più spettacolare di 300, questo prequel utilizza tutte le nuove tecniche digitali per ricreare battaglie di terra e di mare con grandiosi effetti che proiettano lo spettatore dentro alla guerra. La tecnica utilizzata in 300 – L’alba di un impero è la stessa utilizzata dal fortunato 300, battaglie sanguinosissime, scontri iperbolici, e dettagliati effetti che non indugiano su arti mozzati, sangue copioso e una ricostruzione storica fumettistica e iperbolica.
Sicuramente vale la pena vederlo, non solo per gli effetti speciali, gli scenari e per la non sempre precisa anche se efficace ricostruzione storica, ma anche per il ritmo narrativo incalzante, coinvolgente e soprattutto ben equilibrato, fra battaglie e momenti di riposo, teso e greve, che sempre prelude all’inizio di un nuovo massacro.
300 – L’alba di un impero nasce da una sceneggiatura di Noam Murro, regista del film, e di Zack Snyder, ma non proviene, come nel caso di 300, da una grafic novel di Frank Miller e tuttavia a Miller in qualche modo si rifà copiandone moltissimi aspetti narrativi e scenografici.
La vicenda storica è ricostruita a grandi linee e dove vi è un vuoto si inserisce la narrazione che si dimostra avvincente e in qualche modo in equilibrio con la ricostruzione storica. In questo senso l’eccesso nelle descrizioni della cattiveria del dio re Serse e della sanguinaria Artemisia seguono i canoni di 300 mentre la ricostruzione delle battaglie, migliore forse rispetto al film 300, perché più ardita nell’ utilizzo degli effetti speciali, salta dall’ invenzione alla veridicità storica senza soluzione di continuità.
Apprezzabile la realizzazione tecnica che mostra gli scontri fra le navi, la descrizione degli abbordaggi, e la narrazione dell’astuzia di Temistocle nel riuscire a contrastare la flotta persiana con un numero di navi nettamente inferiore. La fine lascia spazio ad un nuovo inizio, dove la storia è una straordinaria fonte narrativa per altri film del genere.