Dalì nudo (opera di Salvador Dalì)

Tra i più famosi quadri del pittore Salvador Dalí annoveriamo “Dalì nudo in contemplazione davanti a cinque corpi regolari metamorfizzati in corpuscoli, nei quali si intravede la Leda di Leonardo apparire nel viso di Gala” (moglie di Salvador Dalì).
È un dipinto a olio su tela di 61x46cm, eseguito nel 1954, che si ispira al periodo della pittura crepuscolare. Il quadro appartiene ad una collezione privata.

Dalì nudo in contemplazione davanti a cinque corpi regolari metamorfizzati in corpuscoli, nei quali si intravede la Leda di Leonardo apparire nel viso di Gala
Dalì nudo (1954)

Dalì nudo: analisi del quadro

Il pittore spagnolo si concentra su un’attenta riflessione che riguarda in particolar modo la fisica anatomica e le sue implicazioni metafisiche.

Ciò avviene nel decennio che segue lo scoppio delle bombe nucleari e i riferiti esperimenti militari.

Dalì è molto attento alle scoperte e ricerche sull’atomo, diventando un osservatore particolare dell’Era Anatomica.

Così inizia ad individuare pensieri metafisici nello scoprire la discontinuità della struttura della materia e, nella sua pittura, utilizza questi elementi che hanno come intento la dimostrazione e l’illustrazione della struttura corpuscolare.

Dalì tiene addirittura degli incontri-seminari dove discute delle sue teorie durante i primi anni Cinquanta, ribadendo sempre con certezza:

“Questa nuova cosmogonia integra alla metafisica i principi generali che stanno alla base dei progressi inauditi che le scienze particolari hanno avuto ai nostri tempi.”

Il suo estro artistico sarà quindi caratterizzato da immagini esplose, smembrate in un’infinità di corpuscoli sferici, conici e piramidali. Il dipinto “Dalì nudo” è considerato una rappresentazione di un autoritratto, dove l’immagine del pittore spagnolo occupa una parte influente del dipinto, considerandosi un elemento di una scena.

L’autore è incantato da una sorta di mitologia, da una religione da lui stesso creata, il cui perno è di sicuro la sua amata Gala.

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Altre considerazioni sul quadro

Nel dipinto si scorge in primo piano Dalí nudo (a parte la censura dei genitali) e sullo sfondo il paesaggio di Port Lligat.

Dalì è raffigurato in nudo, forse a metafora dello stato di purezza che si può raggiungere per arrivare alla contemplazione della bellezza assoluta, qui rappresentata dal viso di Gala-Leda scomposto in decine di sfere e corpi tridimensionali, che sembra scendere da un ordigno nucleare.

Dalì è inginocchiato, la sua espressione è di rapimento e di contemplazione. Il pittore spagnolo contempla la materia che è costantemente soggetta a continui cambiamenti, a un processo di dematerializzazione, di disintegrazione, attraverso il quale si manifesta la spiritualità di tutte le sostanze.

Nel ritratto spicca anche il promontorio di Cadaquès e il cane che dorme accanto a lui sotto il pelo dell’acqua, percepiti in chiave onirica ovvero come se fossero visti in un sogno.

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Stefano Moraschini

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