Storia di Scotland Yard

Scotland Yard si potrebbe considerare un’icona più che un’istituzione perché è immensa la quantità di citazioni di cui è oggetto nei film e nei romanzi di ogni genere, non solo quelli legati a storie criminali o a romanzi polizieschi.

Molti la definiscono la polizia migliore del mondo per il suo alto livello di professionalità e per l’evoluzioni che ha affrontato negli anni, passando da polizia di quartiere ad uno dei centri meglio specializzati nella lotta al crimine. Ma qual è la storia di Scotland Yard?

New Scotland Yard
Scotland Yard

Il suo anno di nascita è il 1821 quando Robert Peel, ministro degli interni dell’epoca, decise di fondare una polizia metropolitana che avesse poteri di investigazione e di controllo del territorio. Prima, infatti, vigeva quasi l’anarchia. C’era in  realtà il codice di Winchester, emanato nel 1285, che determinava l’ordine pubblico permettendo ad ogni uomo dai 16 ai 60 anni di possedere un’arma da fuoco per la propria difesa personale.

Nel 1821, quindi, cominciò ad operare una forza di polizia cittadina che faceva capo al ministero degli interni. Aprì al pubblico come sede amministrativa del servizio il 29 settembre 1829. Gli uomini che la componevano venivano comunemente chiamati bobbies, dal nome del loro inventore, appunto Robert – “Bob” – Peel. Il primo corpo fu composto da 3.000 unità le quali indossavano un cappello a cilindro e portavano una divisa blu scuro. Nel 1842 venne istituita una sezione criminale preposta alla soluzione dei casi più efferati.

Oggi Scotland Yard si occupa solo di questo mentre il territorio viene presidiato dai bobbies, che sono diventati una divisione a parte. La sede principale è un palazzo di 20 piani collocato fra Broadway e Victoria Street vicino alla cattedrale di Westminster e al parlamento inglese.

In origine la sede era sulla Great Scotland Yard, da qui deriva il nome del dipartimento di polizia criminale, una traversa di Whitehall. La Great Scotland Yard, si suppone,  avesse questo nome perché lì si trovava l’abitazione di rappresentanza del re di Scozia, che veniva utilizzata quando veniva a Londra o mandava i suoi ambasciatori. Dall’anno della sua fondazione, Scotland Yard poteva controllare un territorio di circa10 km e vigilare su una popolazione di circa 2 milioni di individui.

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Attualmente si occupa di 7,5 milioni di individui su un territorio di 1.600 metri quadrati, conosciuto come la grande Londra. La City, invece, non è sua giurisdizione ma è controllata da un corpo di polizia preposto, la City of London Police. Non fu facile per la popolazione accettare i detective di Scotland Yard che a molti apparivano più come spie del governo che tutori dell’ordine.

Tuttavia, la professionalità, l’attenzione e il rispetto per la popolazione che i rappresentanti della nuova istituzione ebbero come valori primari del loro operato accrebbe la fiducia dei cittadini sia verso l’istituzione che, soprattutto, verso alcune personalità che la rappresentavano: tra queste, uno dei primi dirigenti del corpo, il detective Charles Frederick Field che fu anche un caro amico di Charles Dickens il quale lo accompagnava a volte in alcune ispezioni notturne della città. Field ispirò anche uno dei personaggi del grande scrittore nel romanzo “Black House” (“Casa desolata”, pubblicato in Italia dall’editore Einaudi).

Naturalmente le citazioni cinematografiche e letterarie su Scotland Yard non mancano ed anche il tenente Colombo, in un suo raro se non unico viaggio oltre Oceano, ebbe a che fare con la polizia londinese verso la quale dimostrò una stropicciata e goffa soggezione.

Scotland Yard ha dovuto affrontare diversi scandali nell’arco della sua esistenza, non ultimo quello del 2011 in cui venne coinvolto uno dei suoi dirigenti nell’affaire Murdoch a proposito delle intercettazioni svolte illegalmente dal quotidiano “News of the World”. Tuttavia nulla pare possa scalfirne l’immagine e l’idea che ne hanno i britannici cioè di un un’istituzione al di sopra delle parti.

Il database criminale di Scotland Yard è chiamato HOLMES, acronimo di Home Office Large Major Enquiry System; il programma di allenamento si chiama “Elementary”. Entrambe i nomi sono dedicati al famosissimo detective Sherlock Holmes, personaggio dei romanzi di Arthur Conan Doyle.

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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