Prometheus (il film)

Prometheus è un bel film, concepito inizialmente come un prequel di Alien (1979), ma non ha la sua stessa forza narrativa. Tuttavia vale la pena vederlo perché, oltre agli effetti speciali e a un montaggio degno dei migliori kolossal fantascientifici, rappresenta un bel viaggio immaginativo verso le ignote radici dell’essere umano. Diretto da Ridley Scott (lo stesso regista di Alien) è uscito al cinema nel 2012 e tra il cast vi sono Noomi Rapace (Elizabeth Shaw), Michael Fassbender (David), Charlize Theron (Meredith Vickers) e Guy Pearce (Peter Weyland).

Prometheus (2012): un film di Ridley Scott
Prometheus (2012): un film di Ridley Scott

Trailer italiano

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Trama

Un disco volante sta per lasciare i cieli di un pianeta anonimo e mentre si vede sparire la sua punta aerodinamica fra le nuvole, una creatura aliena, simile per fisico e tratti facciali ad un essere umano, beve da una ciotola un composto non meglio identificato. Subito dopo inizia disgregarsi e il suo corpo decomposto cade in acqua dando vita alla formazione di un nuovo DNA e a nuove cellule.

Nella scena successiva siamo in Scozia, sull’isola di Skye ed è il 2089. Un’archeologa, Elizabeth Shaw scopre una grotta con dipinti rupestri risalenti a 35.000 anni fa. Chiama il suo compagno, anch’egli archeologo, e insieme analizzano una di queste immagini: un gigante che indica cinque sfere che sembrano essere stelle o pianeti.

Cambio di scena: siamo nella nave scientifica Prometheus e un uomo che poi scopriremo essere un androide ne sta amministrando il percorso. Dentro a delle capsule si trovano addormentati gli uomini dell’equipaggio. Chi si sveglia per prima è una donna, il capo della spedizione, che ordina all’androide di svegliare tutto l’equipaggio. Fra loro oltre a geologi, membri della sicurezza, biologi e piloti ci sono anche i due archeologi. Viene indetta una riunione per fare il punto sulla situazione e per spiegare a tutti il vero scopo della missione. Un uomo molto anziano compare sotto forma di ologramma e spiega che lo scopo del loro viaggio è scoprire una razza aliena che probabilmente ha creato il genere umano. I due archeologi, introdotti dall’ologramma, spiegano infatti che il pianeta dove stanno per sbarcare è stato più volte indicato da disegni e pitture di civiltà antiche che non erano in comunicazione fra loro.

L’equipaggio, scettico, si prepara a scendere sul pianeta. La prima cosa che viene esplorata è una montagna dentro alla quale il gruppo trova il corpo di un alieno e una sorta di tempio con una testa gigantesca  circondata da vasi che trasudano un liquido viscoso. Due dell’equipaggio spaventati si allontanano e si perdono nei cunicoli della montagna, il resto della truppa raccoglie una testa di un alieno e l’androide David di nascosto trafuga uno dei vasi. Una fortissima tempesta di silicio costringe tutti a rientrare. I due dell’equipaggio che si erano allontanati rimangono nella montagna per errore mentre gli altri, euforici per il ritrovamento, analizzano la testa aliena che si scopre portare lo stesso DNA degli esseri umani.

Nel frattempo David apre il cilindro e prende una goccia del liquido in esso contenuto. Incontra uno degli archeologi, Holloway e gli offre da bere, facendoli ingerire anche la goccia che evidentemente contiene virus alieni. Holloway e la sua compagna fanno l’amore e il giorno dopo l’archeologo comincia a stare male. Durante la nottata però i due dell’equipaggio che si erano persi nella montagna vengono aggrediti da una sorta di anguilla che li uccide. La mattina seguente l’equipaggio torna nella montagna e trova uno solo dei cadaveri. Holloway comincia a stare seriamente male e viene riportato verso la nave ma siccome appare contaminato, il capo della spedizione, una donna fredda e determinata, ne impedisce la presa a bordo e in un momento concitato lo uccide.

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La compagna Shaw, distrutta dalla perdita del fidanzato, viene sedata  mentre David, che ha calcolato tutto, la esamina e scopre che è incinta di un feto non umano. Shaw si ribella, vuole abortire ma viene fermata; è chiaro che vogliono riportarla sulla Terra gravida di un alieno. Lei scappa e con l’aiuto di un sistema automatizzato molto all’avanguardia opera da sola un aborto. Il feto è ancora vivo quando lei scappa inorridita dalla sala operatoria. Spostandosi nella nave scopre che in una cabina c’è l’anziano uomo che era comparso come ologramma e che è il finanziatore della spedizione. Si trova lì, le spiega, perché vuole dagli alieni una cura contro la vecchiaia.

Gli alieni però sono tutti morti, sono stati trovati diversi cadaveri vicino al tempio, esclama Shaw, mentre è in uno stato di prostrazione fisica. David però la interrompe comunicandole che ne ha trovato uno vivo. Infatti durante la seconda spedizione ha trovato una stanza che altro non è che la plancia di comando di una nave spaziale. Dentro alla montagna, quindi, ci sono diverse navi della civiltà aliena, mimetizzate con la struttura rocciosa. Si recano allora sulla plancia della nave aliena e risvegliano l’essere che era dentro una capsula addormentato e in attesa di un viaggio che non si è mai realizzato perché l’equipaggio alieno è morto prima di partire. Forse a causa di un virus o forse a causa di un’arma biologica che gli si è ritorta contro. Infatti si trovano su una nave da guerra piena di armi biologiche e diretta verso la Terra.

Perché? Gli alieni ci vogliono distruggere dopo averci creato?

La creatura si risveglia e per prima cosa uccide tutti, tranne Shaw che riesce a scappare. L’alieno accende la nave e la programma perché raggiunga la Terra. Shaw avverte l’equipaggio rimasto sulla nave scientifica e gli implora di fermare l’alieno. Lo fanno schiantandosi contro la sua nave.

Prometheus, una scena
Prometheus, una scena

Finale

Shaw è viva ma senza speranza. Si dirige verso i resti della Prometheus e scopre che all’interno c’è il suo feto diventato gigante. Nel frattempo l’alieno che si è schiantato con l’astronave la trova e mentre cerca di ucciderla Shaw apre le porte stagne del laboratorio dove si trova il feto e glielo scatena addosso. L’alieno muore stritolato dalla creatura che ormai assomiglia ad un polipo gigante. Shaw scappa e David che ha la testa staccata dal resto del corpo a causa dell’irruenza dell’alieno le svela che ci sono altre navi con cui partire e tornare a casa. Ma Shaw non vuole tornare a casa ma vuole andare sul pianeta alieno per capire che cosa ha spinto i nostri creatori a ripensarci e a decidere di ucciderci. Dal corpo dell’alieno morto esce una sorta di Alien aggressivo e assai pericoloso.

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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