Monsieur Lazhar: recensione e trama del film

Monsieur Lazhar è un film del 2011 che è stato distribuito in Italia alla fine dell’estate del 2012. Ha ricevuto moltissimi premi affermandosi in diversi paesi per la semplicità della sua trama che riesce a raccontare senza retorica il lutto e la sua elaborazione. Sono delicati i fili narrativi che il regista e sceneggiatore, Philippe Falardeau, utilizza per strutturare un rapporto fra un professore e i suoi alunni,  colpiti da due lutti diversi e che per questo si cercano e si respingono per reinnamorarsi della vita.

Monsieur Lazhar
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Trama

In una scuola di Montreal, gli alunni di una classe elementare subiscono il lutto della loro maestra che si impicca in classe. Dopo pochi giorni si presenta Bachir Lazhar per sostituire la maestra che nessuno vuole sostituire; lui ha 55 anni ed è di origine algerina. La classe lo riceve con diffidenza anche perché Bachir sembra un maestro severo ed esigente. Nessuno conosce il suo passato e l’uomo appare a tutti discreto e timido.

In realtà Bachir ha un passato doloroso, la sua famiglia è stata uccisa dagli estremisti algerini perché la moglie, maestra di scuola elementare, ha scritto un libro contro il regime.

Bachir, quindi, è scappato dall’Algeria e sta cercando di ottenere il permesso di soggiorno come rifugiato politico. Non ha mai lavorato come maestro, malgrado abbia dichiarato alla preside della sua scuola di aver insegnato in Algeria per 19 anni. Mentre la causa per il permesso di soggiorno si protrae Bachir può insegnare e riesce a costruire un delicato e precario rapporto con gli alunni che non riescono ad elaborare completamente il lutto. In particolare due bambini che avevano un forte e particolare rapporto con la maestra suicida. Una bambina intelligente e profonda che cerca di costruire un rapporto di affetto con il suo insegnate perché ne capisce l’umanità e sa che con lui può capire fino in fondo l’insensatezza della morte.

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L’altro bambino, invece, lo contrasta perché si sente responsabile della morte della sua maestra: la sera prima del suo suicidio l’aveva respinta mentre lei voleva abbracciarlo. I loro legami e gli equilibri spezzati a causa dei due lutti sono un modo per ricomporre e riequilibrare le loro vite. Per questo i due bimbi litigano e poi si ritrovano e Bachir, mentre ottiene la cittadinanza e insegna con un po’ di difficoltà il programma scolastico, conquista il loro affetto. I loro lutti li conducono verso un nuovo rapporto con la vita.

Finale

Alcuni genitori scoprono che Bachir ha un permesso di soggiorno provvisorio e la preside è costretta a licenziarlo. Prima di andarsene tiene l’ultima lezione in cui legge una favola che ha scritto per i suoi alunni. La trama racconta come l’amore per la vita trasforma qualsiasi esperienza con la morte.

 

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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