Intervista ad Anna Paola Concia

Paola Concia
Anna Paola Concia

Anna Paola Concia, deputata Pd, da sempre attiva nella difesa delle minoranze sessuali e in prima linea per quanto riguarda qualsiasi battaglia contro l’omofobia. Già a settembre del 2009, ha presentato alla Camera una proposta di legge che inseriva tra le aggravanti al reato di aggressione, quello delle “finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato”.

Nonostante il mancato accoglimento in Aula della sua proposta, ha continuato la propria opera di sensibilizzazione e di proposta durante l’intera legislatura di Berlusconi, mantenendo salde le sue idee e anzi riproponendole anche nella cosiddetta “era tecnica”, con Mario Monti al Governo.

Intervistata, Anna Paola Concia ha risposto ad alcune domande mirate, facendo il punto della situazione e, anche, del suo mandato politico.

I diritti civili ai tempi della crisi. È giusto accantonarli o rinviarli ad un momento più politico, pensando soprattutto alle questioni economiche? O l’onorevole e attivista Anna Paola Concia continuerà a proporsi anche in questo interludio tecnico come punto di riferimento parlamentare per la comunità GLBT?

Ho condotto queste battaglie di civiltà quando ero all’opposizione e c’era un governo a me avverso. Continuerò a farle con più forza di prima adesso che c’è un governo che il mio partito sostiene. L’esecutivo dei tecnici deve comprendere che l’Italia non si salva soltanto a colpi di manovre, servono le leggi di civiltà che tutta l’Europa ha già fatto da anni, a cominciare da una buona norma contro l’omofobia e la trans fobia per continuare con una buona legge per il riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso.

E restando nell’ambito: come sono i rapporti con Monti e con i tecnici? E come si pone questo attuale Governo in relazione ai diritti civili, considerato che alcuni hanno parlato di veri e propri ministri (e ministeri) fantasma, tra cui quello delle Pari Opportunità?

Anna Paola Concia

Il ministero delle Pari opportunità esiste eccome! Anzi oggi ha un margine d’azione ancora più vasto perché è stato collegato al ministero del Welfare.

Questa è una piccola vittoria, finalmente in Italia un governo mette sullo stesso piano i diritti civili e i diritti sociali. Sono sicura che superato questo primo periodo dedicato ai temi dell’economia, ci sarà modo per riaprire il dibattito sui diritti e le libertà negate in questo paese. Elsa Fornero sarà l’interlocutrice con cui dialogare, ma non solo con il suo dicastero.

Come giudica l’operato dell’ex ministro Mara Carfagna?

Mara Carfagna ha fatto un percorso, a differenza di tanti altri. Ha superato le proprie diffidenze iniziali, ha saputo chiedere scusa e si è esposta anche contro il suo partito per fare approvare la legge contro l’omofobia. Su molte cose non la pensiamo nella stessa maniera, ma non posso non riconoscerle di aver avuto il coraggio di superare quegli odiosi steccati ideologici che su questi temi attraversano la destra e la sinistra. Questa la considero una piccola vittoria, perché in questi anni ho cercato di trovare nuovi alleati per i diritti degli omosessuali, in parlamento e nel paese, parlando non soltanto agli elettori di sinistra, ma a tutti i cittadini.

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In questo periodo così delicato si acuiscono le tensioni e gli scontri sociali. Quanto è vero, questo, per le minoranze sessuali? E perché questo accade, secondo lei?

In un momento di crisi è chiaro che le prime ad essere esposte all’esclusione sociale, sono le categorie più discriminate: omosessuali, transessuali, disabili, immigrati, donne. Ecco perché servono i diritti civili, per alimentare la coesione sociale e allontanare i conflitti. Inoltre i diritti preparano il terreno per la crescita economica. Basta guardare all’esempio della Germania, i paesi inclusivi e aperti sono quelli più sviluppati.

L’aggravante di reato a sfondo omofobico: perché è così importante e perché, nonostante i suoi tentativi, non si è ancora riuscito a far passare?

E’ importante perché uno stato ha il dovere di creare gli anticorpi contro l’intolleranza. Soprattutto in un momento come questo, dopo i gravi fatti di Firenze e Torino. E poi lo ripeto, come dice Irene Tinagli, l’omofobia fa male all’economia e noi in questo momento storico abbiamo la responsabilità di costruire un paese che guardi al proprio futuro con fiducia.

Qualche tempo fa, un sito piuttosto noto pubblicava una lista di parlamentari di cui si affermava (con il fine di smascherarne l’ipocrisia intellettuale e il corrispondente agire politico) la presunta omosessualità. Come giudica questo tipo di iniziative mediatiche?

L’outing rappresenta una pratica estrema e violenta che non fa parte della mia cultura politica, ma in quel caso era senza dubbio figlia dell’esasperazione di tanti cittadini omosessuali e transessuali che ogni giorno sono costretti a subire discriminazioni inaccettabili e sono cittadini senza alcun diritto.

Quale sarà l’impegno di Anna Paola Concia nell’immediato futuro, in questo interludio tecnico e in vista delle elezioni 2013 (se non verranno indette prima, ovviamente)?

Continuerò a lottare e lavorare per costruire un paese migliore e più moderno, soprattutto per le giovani generazioni e naturalmente a battermi per i diritti civili di tutti, fino all’ultimo giorno del mio mandato.

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